Aggressioni di Capodanno a Milano: continuano le indagini sulle molestie sessuali in branco di cui sono rimaste vittime decine di ragazze in Piazza Duomo nella Notte di San Silvestro (come era successo a Colonia a Capodanno del 2016).
Da cinque (in tre diversi momenti), le vittime identificate sono salite a nove. Tre ragazze (di cui una è poi riuscita a fuggire) sono state aggredite verso l’1:30. Un’altra ha avuto la medesima tremenda esperienza dietro alla piazza insieme un’amica, che è stata anche vittima di una rapina. Alcuni video hanno permesso di ricostruire quanto è accaduto.
Sono state rivelate anche le età delle ragazze e che due di loro sono tedesche. La Procura e la Squadra Mobile di Milano sono ancora al lavoro per rintracciare ovviamente anche gli autori delle violenze. Si parla di una trentina di giovani.
Si cerca inoltre di capire come abbiano scelto le loro vittime. Sul caso, nella mattinata di oggi, lunedì 10 gennaio, hanno discusso nella sede della Procura del capoluogo lombardo l’aggiunto procuratore Letizia Mannella, il pubblico ministero Alessia Menegazzo, a capo dell’inchiesta, e la polizia giudiziaria.
In merito alle aggressioni sono intervenuti il sindaco di Milano Giuseppe Sala e la ministra dell’Interno Lamorgese. Il primo ha chiesto alle autorità di “fermare il branco”; la seconda, invece, ha parlato di “fatti gravissimi”. Sottolineando l’impegno quotidiano delle forze di polizia per “garantire la sicurezza delle nostre città”, ha aggiunto che dovranno fare il “massimo per evitare che possano ripetersi analoghi deprecabili comportamenti”.
Intanto però, Tgcom24, oltre alle dichiarazioni dei due politici, riporta anche quelle di una delle due ragazze tedesche aggredite. Dalla sua città, Manneheim, dove è tornata e dove ha denunciato le violenze, ha raccontato i fatti e puntato il dito contro i poliziotti presenti in Piazza Duomo: “Pensavamo di divertirci e invece a un certo punto siamo state circondate da un gruppo di persone. Parlavano tutti in arabo e ci spingevano, a un certo punto sono caduta per terra e continuavano a metterci le mani addosso. Non potevamo scappare. Piangevamo e urlavamo aiuto ma nessuno ci ha aiutate. Avevamo 30 persone attorno che ci toccavano dappertutto. Abbiamo provato a respingerli. La mia amica li ha colpiti e dato schiaffi ma loro ridevano e hanno continuato a molestarci, avevo 15 mani addosso. La polizia ci vedeva e non ha fatto nulla, non so dire perché, è stato scioccante perché non possono non averci viste”.