Iran: il boia non si ferma. E’ giunta notizia, confermata dal sito di “Nessuno Tocchi Caino”, che sabato 5 febbraio è stata impiccata la prima donna del 2022. Il suo nome era Khatoun Hamidi, 23 anni, giustiziata nella prigione centrale di Qazvin, capoluogo dell’ominima provincia nel nord – ovest del Paese.
Era accusata di aver ucciso l’uomo che avrebbe dovuto sposare per motivi economici, per volere del padre tossicodipendente. Khatoun era finità in manette cinque anni fa e ci sono ong umanitarie che hanno seguito il suo caso, che dicono che era ancora minorenne, quando ha commesso il delitto. Non sarebbe certo la prima volta che nella Repubblica Islamica vengono messe a morte persone che avevano compiuto i reati ascritti, quando avevano meno di 18 anni.
Di Khatoun si sa che non aveva più la mamma. A difenderla aveva provato il fratello, che a quanto pare (a parte il padre) era l’unico parente che avesse; tuttavia non è servito a niente. I parenti del fidanzato della ragazza non hanno voluto perdonarla e far pagare alla sua famiglia il cosiddetto “prezzo del sangue”, che l’avrebbe salvata dalla forca.
“Nessuno Tocchi Caino” rende noto che Khatoun è la 130° donna che ha avuto “a che fare” col boia dall’estate del 2013. La sua storia ricorda in qualche modo quella della connazionale Zahra Esmaili.
Quarantadue anni, madre di due figli, era stata condannata a morte per impiccagione nel 2018 per aver ucciso il marito violento. Senonché è morta di crepacuore per aver visto col cappio al collo una serie di persone (dalle 8 alle 16) prima di lei. Nonostante ciò è stata impiccata comunque. E’ successo il 17 febbraio scorso nella prigione di Rajiei Shahar a Karaj, nel centro-nord dell’Iran.