India: ancora caos dopo il divieto del velo e di altri simboli religiosi in alcune scuole del Karnataka. Ieri, domenica 20 febbraio, è stato ucciso un giovane nazionalista indù. Si chiamava Harsha Hindu, aveva 27 anni e faceva il sarto un villaggio del distretto di Shivamogga. Apparteneveva all’organizzazione Vishva Hindu Parishad (Vhp) e la sua morte è ancora avvolta nel mistero.
Nel corso delle esequie, qualcuno ha scagliato pietre ed incendiato case e moto. Il governo del Karnataka ha intensificato la sicurezza e disposto che le scuole rimangano chiuse per due giorni.
La tensione è alle stelle e ha coinvolto anche il mondo politico locale. K.S. Eshwarappa, ministro dello Sviluppo rurale dello stato, appartenente al Bjp, lo stesso del presidente dell’India Narendra Modi, ha dichiarato che Harsha Hindu è stato ucciso da “criminali prezzolati musulmani” e chiesto giustizia.
Nel distretto sono frequenti scontri tra bande di musulmani e di indù. Il Direttore Generale di Polizia, S. Murugan, ha fatto sapere che sono già stati fermati 5 sospetti per l’omicidio, ma anche che la vittima era stata accusata più volte di aver aggredito dei musulmani e addirittura di averne uccisi due.