“Il pane nudo” di Rachid Benhadj

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il pane nudo
“Il pane nudo” di Rachid Benhadj – In omaggio allo scrittore marocchino Mohamed Choukri, la pellicola esce nel luglio del 2005 sia ad Algeri, città natale del regista, che in Marocco, in occasione del primo Festival Internazionale di Casablanca. Nei mesi e anni successivi il lungometraggio viene proposto in diverse rassegne dislocate soprattutto nel Nord Africa (come per esempio quella del Cairo) suscitando una certa curiosità dovuta alla censura di cui il romanzo Il pane nudo, pubblicato in inglese nella traduzione di Paul Bowles nel 1973, si è portata dappresso fino all’anno 2000.
Per quanto riguarda l’Italia il film viene proiettato nel maggio del 2006. Nel complesso, la critica è abbastanza concorde nel giudicare positivamente il lavoro di Rachid Benhadj, soprattutto per l’adesione della sceneggiatura al racconto originale e per la colonna sonora (Safy Boutella) che fa della fusione di ritmi nord africani, europei, sud americani e statunitensi, un ulteriore punto di forza.
La pellicola è il risultato di una co-produzione tra Italia, Francia, Algeria e Marocco, situazione che ha consentito agli attori, tra i quali si sono distinti alcuni nostri connazionali, di recitare ciascuno nel proprio idioma, e di distribuire Il pane nudo in diverse lingue, italiano compreso.
Tra i diversi riconoscimenti è da ricordare il Globo d’Oro nel 2007, vinto nella categoria “Film da non dimenticare”.

Trama
Tratto dall’omonimo romanzo di Mohamed Choukri, Il pane nudo ripercorre, con lo stesso stile crudo e schietto del racconto, la prima parte dello sua vita, in cui la miseria, la prostituzione, una sopravvivenza che si esprime come nuda vita, diventano pane quotidiano di giovani e giovanissimi coetanei che si muovono nella Tangeri degli anni Quaranta e degli anni Cinquanta mentre il Marocco, si svegliava dal letargo coloniale offrendo a molti ragazzi l’opportunità di riscattare la propria vita e, in una circostanza, di trasformarla in qualcosa di inaspettato.

 

Chi è Rachid Bendhadj
Nato ad Algeri nel 1949 studia a Parigi: prima architettura e poi cinema. Ai primordi della sua carriera da cineasta si orienta verso il mondo della televisione, realizzando molti telefilm e documentari, ai quali si aggiungono, a partire dal 1995, mediometraggi e lungometraggi.
All’inizio degli anni Novanta si trasferisce in Italia, dove comincia a insegnare regia alla Scuola di cinema di Cinecittà Act Multimedia, ruolo che ricopre tuttora. I sui film più importanti sono: L’albero dei destini sospesi (Italia, 1997), Mirka (Spagna, 2000, con Vanessa Redgrave, Gérard Depardieu e Franco Nero), Profumi d’Algeri (Algeria, 2012, con una bravissima Monica Guerritore).
Naturalmente la pellicola a cui dobbiamo riferirci è Il pane nudo protagonista della nostra proiezione. Sono stati molti i registi che hanno chiesto a Choukri i diritti per la trasposizione cinematografica del suo romanzo. Lui però ha sempre riposto negativamente e non sempre con cortesia. Solo con Rachid Benhadj l’incantesimo si è sciolto, probabilmente per via della loro decennale amicizia e per la convergenza di spirito che li lega e che è continuata fino alla morte di Choukri nel 2003.

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