Per quanto riguarda l’Italia il film viene proiettato nel maggio del 2006. Nel complesso, la critica è abbastanza concorde nel giudicare positivamente il lavoro di Rachid Benhadj, soprattutto per l’adesione della sceneggiatura al racconto originale e per la colonna sonora (Safy Boutella) che fa della fusione di ritmi nord africani, europei, sud americani e statunitensi, un ulteriore punto di forza.
La pellicola è il risultato di una co-produzione tra Italia, Francia, Algeria e Marocco, situazione che ha consentito agli attori, tra i quali si sono distinti alcuni nostri connazionali, di recitare ciascuno nel proprio idioma, e di distribuire Il pane nudo in diverse lingue, italiano compreso.
Tra i diversi riconoscimenti è da ricordare il Globo d’Oro nel 2007, vinto nella categoria “Film da non dimenticare”.
Trama
Tratto dall’omonimo romanzo di Mohamed Choukri, Il pane nudo ripercorre, con lo stesso stile crudo e schietto del racconto, la prima parte dello sua vita, in cui la miseria, la prostituzione, una sopravvivenza che si esprime come nuda vita, diventano pane quotidiano di giovani e giovanissimi coetanei che si muovono nella Tangeri degli anni Quaranta e degli anni Cinquanta mentre il Marocco, si svegliava dal letargo coloniale offrendo a molti ragazzi l’opportunità di riscattare la propria vita e, in una circostanza, di trasformarla in qualcosa di inaspettato.
Chi è Rachid Bendhadj
Nato ad Algeri nel 1949 studia a Parigi: prima architettura e poi cinema. Ai primordi della sua carriera da cineasta si orienta verso il mondo della televisione, realizzando molti telefilm e documentari, ai quali si aggiungono, a partire dal 1995, mediometraggi e lungometraggi.
All’inizio degli anni Novanta si trasferisce in Italia, dove comincia a insegnare regia alla Scuola di cinema di Cinecittà Act Multimedia, ruolo che ricopre tuttora. I sui film più importanti sono: L’albero dei destini sospesi (Italia, 1997), Mirka (Spagna, 2000, con Vanessa Redgrave, Gérard Depardieu e Franco Nero), Profumi d’Algeri (Algeria, 2012, con una bravissima Monica Guerritore).
Naturalmente la pellicola a cui dobbiamo riferirci è Il pane nudo protagonista della nostra proiezione. Sono stati molti i registi che hanno chiesto a Choukri i diritti per la trasposizione cinematografica del suo romanzo. Lui però ha sempre riposto negativamente e non sempre con cortesia. Solo con Rachid Benhadj l’incantesimo si è sciolto, probabilmente per via della loro decennale amicizia e per la convergenza di spirito che li lega e che è continuata fino alla morte di Choukri nel 2003.