Le Filippine hanno votato per eleggere il loro presidente e Ferdinand Marcos jr, 64 anni, figlio del celeberrimo dittatore rimasto al potere dal 30 dicembre 1965 al 25 febbraio 1986 e scomparso il 28 settembre 1989, e della moglie Imelda, si avvia verso un trionfo elettorale. Alleato del presidente uscente Rodrigo Duterte, eletto nel giugno del 2016 ed impossibilitato a ricandidarsi, Marcos jr verrebbe eletto al primo turno, perché nelle Filippine non c’è ballottaggio.
Al 70% dello scrutinio ha raggiunto 23 milioni di voti: più del doppio rispetto ai 10,9 milioni ottenuti da un’altra candidata di rilievo: la vicepresidente uscente Leni Robredo. Gli sfidanti sono l’ex campione mondiale di pugilato Manny Pacquaio ed il sindaco di Manila Isko Moreno, ex attore.
Marcos jr ha ricoperto le cariche di vicegovernatore e governatore della provincia di Ilocos Norte, all’estremo nord delle Filippine, poi è stato membro della Camera dei rappresentati dal 2007 al 2010 e del Senato dal 2010 al 2016 e candidato vicepresidente alle scorse presidenziali. Oggi si contende questa carica con Sara Duterte, figlia di Rodrigo.
Rispetto a quest’ultimo il figlio del defunto Ferdinand Marcos propone da qualche anno una politica più accomodante con la Cina, che contende al Paese alcune zone dedite alla pesca. E’ stimato per l’attenzione alla tutela dei diritti umani, in particolare quelli dei lavoratori connazionali all’estero, per cui ha auspicato un dipartimento ad hoc.
Per quanto riguarda gli aspetti meno edificanti della sua carriera politica, Marcos jr è stato condannato per evasione fiscale nel 1995; inoltre è stato criticato per aver disertato numerosi talk show televisivi, giudicandoli parziali e a lui ostili.
E gli altri candidati? Leni (Maria Leonor) Robredo, 57 anni, ha esordito in politica nel 2012, dopo la tragica scomparsa in un incidente aereo del marito Jesse Robredo, sindaco della loro città, Naga. Leni è vicepresidente dal 2016, puntando sulla trasparenza delle istituzioni e sulla battaglia anti – corruzione.
E’ leader del Partito Liberale delle Filippine ed ex avvocato. Si oppone apertamente a Duterte e a Marcos jr. La sostengono diverse associazioni per i diritti umani e nelle ultime settimane la sua popolarità è creciuta: lo si è visto dai suoi sostenitori in piazza.
Manny Pacquaio, 43 anni, si è espresso duramente contro i politici vicini a Duterte a Ferdinand Marcos sr, accusandoli di corruzione. Con il presidente uscente condividerebbe la strenua lotta alle droghe; ma senza “condannare a morte” gli spacciatori, bensì garantendo loro un giusto processo. E’ molto amico degli Stati Uniti e intenzionato a non transigere sulle questioni del Mar Cinese.
Infine Isko Moreno, 47 anni, fa parte del partito progressista. Ex attore cinematografico e televisivo, anche lui si impegnerebbe contro lo spaccio, ma a sua volta propone metodi differenti da quelli di Duterte. Nel 2020 ha firmato per la tutela della comunità LGBTQI+, ma si è dichiarato contrario alle “nozze gay”.