Il processo per gli attentati del 13 novembre entra lunedì nella sua ultima fase con l’avvio delle memorie delle parti civili che si protrarranno fino all’inizio di giugno.
Per evitare un “ingorgo” di memorie – più di 300 avvocati rappresentano le oltre 2.400 persone, superstiti o parenti delle vittime, che hanno intentato causa civile – più di cento avvocati hanno scelto, su iniziativa in particolare di My Héléna Christidis e Frédéric Bilal, di “coordinare” le loro organizzandole per “tema”.
Questa volontà di “coordinamento” ha spinto più di cento altri avvocati a rinunciare volontariamente ad affidarsi ai colleghi.
L’avvocato Frédérique Giffard prenderà la palla al balzo e inizierà il discorso nel primo pomeriggio di lunedì, spiegando questo approccio senza precedenti al campo d’assise speciale. È un “lavoro collettivo nell’interesse delle parti civili e delle vittime”, dovrà dire ai giudici di professione.
Circa 20 avvocati hanno programmato di parlare lunedì.
Le prime memorie sono previste dal lunedì al mercoledì. Non ci sarà udienza il giovedì (festivo) o il venerdì.
Brevi omaggi alle vittime
Le udienze dovrebbero iniziare con brevi omaggi individuali, consegnati da avvocati, alle vittime degli attentati che hanno colpito Parigi e Saint-Denis il 13 novembre 2015.
Altri consigli devono poi occuparsi di temi trasversali come “il dirottamento della religione” o “la musica come strumento di terrore” (lunedì), “il Bataclan”, “lo Stade de France” e “le terrazze” (martedì) o anche lo “stress post-traumatico”, le “dipendenze”, la “colpa del sopravvissuto” (mercoledì).
Alcuni avvocati hanno preferito non unirsi ai colleghi, né smettere di parlare. Parleranno individualmente dall’1 giugno.
Le memorie delle parti civili dovrebbero durare almeno fino al 7 giugno. Le requisizioni dei procuratori generali della Procura nazionale antiterrorismo (Pnat) sono previste dall’8 al 10 giugno prima che la parola sia lasciata alla difesa dal 13 giugno. Il tribunale potrebbe iniziare la sua deliberazione il 27 giugno, dopo “l’ultima parola” degli imputati, per un verdetto atteso per il 29 giugno.
Venti imputati, di cui sei processati in contumacia, compariranno davanti alla corte d’assise speciale dopo l’8 settembre per il loro coinvolgimento negli attacchi che hanno provocato 130 morti e centinaia di feriti il 13 novembre 2015. Dodici rischiano l’ergastolo, incluso l’unico membro vivente dei commando, Salah Abdeslam.