Iran – Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanaani ha confermato oggi, lunedì, che Teheran non coopererà alla missione conoscitiva approvata dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite in merito alle recenti proteste nel Paese dichiarando “Non collaboreremo mai con la missione di accertamento dei fatti su presunte questioni relative ai diritti umani”.
La scorsa settimana, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato la formazione di una missione conoscitiva riguardo a quelle che ha descritto come accuse di “violazioni” nelle proteste che hanno avuto luogo in Iran per più di due mesi.
Oggi il ministero degli Esteri iraniano ha convocato l’ambasciatore tedesco nel Paese, Hans-Udo Mozel, per protestare contro le dichiarazioni di funzionari tedeschi secondo cui Teheran considera “ingerenza” negli affari del Paese. L’agenzia iraniana Tasnim ha affermato che la convocazione dell’ambasciatore è avvenuta “dopo che la Germania ha convocato la riunione speciale del Consiglio per i diritti umani in merito ai recenti eventi in Iran e alle ripetute dichiarazioni infondate e invadenti di funzionari tedeschi”. Ha affermato che l’ambasciatore tedesco era stato informato che la recente decisione emessa dalla riunione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite era “un passo sbagliato basato su un approccio completamente politico e sullo sfruttamento dei diritti umani come strumento, che è fondamentalmente inaccettabile”.
L’agenzia iraniana ha sottolineato che Teheran ha chiarito che “non coopererà con nessun meccanismo” basato su questa base.
In questo contesto, il portavoce del ministero degli Esteri alla conferenza stampa ha accusato gli Stati Uniti e l’Occidente di interferire in quelle proteste, sottolineando che l’Iran ha prove di quello che ha descritto come il loro ruolo nel “fomentare rivolte”.
Kanaani ha toccato anche il dossier nucleare, sottolineando l’impegno di Teheran per i metodi diplomatici rispetto all’accordo sul nucleare, pur indicando che l’Europa non vuole fare concessioni. Ha aggiunto che i governi europei che partecipano all’accordo “hanno dimostrato di voler seguire le politiche statunitensi”, ha continuato “Gli americani stanno offrendo qualcosa che suggerisce che non vogliono continuare i negoziati mentre continuano a inviare messaggi all’Iran, e noi siamo impegnati nell’accordo”.
La capitale austriaca, Vienna, ha assistito a diversi round di negoziati volti a rilanciare l’accordo nucleare del 2015 tra Teheran e le potenze mondiali, dopo che gli Stati Uniti ne avevano annunciato il ritiro nel 2018.