L’ombra di molestie sessuali dietro al suicidio della studentessa francese – Inquietanti risvolti in merito alla tragica scomparsa della ragazza 21enne, arrivata a Lecce da un mese con il progetto Erasmus. Aperto un fascicolo in procura, sul caso indaga la polizia. La scoperta del decesso domenica. Al vaglio agenda manoscritta e referto sanitario.
Una figura intravista come fragile da chi aveva avuto modo, anche se per poco tempo, di conoscerla. Nel Salento, quella ragazza francese, era approdata con il progetto Erasmus da non più di un mese. Si è tolta la vita domenica sera nell’appartamento condiviso con altri studenti.
La scoperta è stata fatta intorno alle 20 proprio da un coinquilino. La tragedia, consumatasi al quinto piano di una palazzina di via Pappacoda, nel rione San Pio di Lecce, negli ultimi anni diventato vero e proprio quartiere universitario. Tanti appartamenti affidati a studenti fuori sede, e tutto intorno pub, bar, trattorie, ristoranti che si susseguono quasi senza soluzione di continuità. Un’atmosfera così stridente con il dramma avvenuto nella stanza che aveva preso in affitto, una vicenda per la quale ora si stanno cercando di definire i contorni.
Anche se non vi è mai stata formalizzata una denuncia, vi è una base di partenza. La possibilità che la giovane, 21 anni compiuti solo nel marzo scorso, possa essere stata vittima di molestie a sfondo sessuale. Qualcuno sarebbe stato al corrente e di sicuro la squadra mobile della questura sta indagando anche su questo versante, dopo che è stato aperto un fascicolo in procura. E poi, ci sono anche frasi che sembrano indicare un forte disagio proprio per quanto accaduto.
Nella stanza, aperto sul letto, c’era un’agenda manoscritta, con frasi in francese, in cui, scusandosi con la famiglia per la terribile decisione che di lì a poco la 21enne avrebbe assunto, quella di togliersi la vita, vi sarebbero stati anche riferimenti alla difficoltà a tollerare l’accaduto e nel rimanere sola. A condurre verso l’ipotesi degli abusi vi è anche un certificato medico del pronto soccorso. Lì la ragazza si sarebbe recata proprio qualche giorno prima della morte, a causa di una presunta violenza subita, senza però poi presentare una denuncia alle forze dell’ordine.
La tragedia, come detto, risale a domenica 22 ottobre. Un giovane che coabita in quella casa ha chiesto soccorso. Ma per la 21enne i sanitari del 118 non hanno potuto fare nulla. Era ormai spirata per asfissia, usando una corda fissata a un’anta dell’armadio. Ora, solo con un’inchiesta approfondita si potrà fare piena luce su una storia che provoca sconforto e amarezza. Gli accertamenti sono iniiati e, questo pomeriggio, sul posto si è recata la scientifica per i rilievi.