Souad Arfak: la voce dei Diritti Umani e dell’Integrazione, candidata per il Comune di Anzio

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Souad Arfak: la voce dei Diritti Umani e dell’Integrazione, candidata per il Comune di Anzio

Souad Arfak, italiana di origine marocchina, si presenta come candidata per il comune di Anzio con la Lega – Salvini Premier in vista delle elezioni del 17 e 18 novembre. Un volto noto nella comunità, Arfak vive in Italia da molti anni, dedicando la sua vita alla promozione dei diritti umani, dei diritti delle donne e del fanciullo.

La sua esperienza nel campo sociale è vasta e significativa. Souad è stata riconosciuta e onorata come ambasciatrice di pace dall’associazione Acmid Donna Onlus, grazie al suo instancabile impegno per l’integrazione e il supporto delle comunità straniere. Attualmente, ricopre il ruolo di responsabile regionale per il comune di Anzio presso il dipartimento integrazione e rapporti con le comunità straniere, un incarico che sottolinea il suo forte legame con il territorio e la sua determinazione nel promuovere una convivenza pacifica e rispettosa tra le diverse culture.

La candidatura di Souad Arfak si pone come un importante passo avanti per la rappresentanza delle persone provenienti da background diversi, un valore fondamentale per una cittadina come Anzio, conosciuta per la sua multiculturalità. Le sue proposte si concentrano sulla difesa dei diritti delle donne e dei bambini, temi cruciali per garantire un ambiente sociale equo e inclusivo.

Arfak invita tutti i cittadini di Anzio a partecipare attivamente al voto, sottolineando l’importanza di scegliere rappresentanti che possano realmente ascoltare e rispondere alle esigenze della comunità. La sua candidatura rappresenta l’opportunità di portare nuova luce e nuove idee nel consiglio comunale, con l’obiettivo di costruire un futuro migliore per tutti.

Il 17 e il 18 novembre si avvicinano, e Souad Arfak è pronta a dare voce a chi spesso non ne ha, con la speranza di continuare a lavorare per un’Italia che valorizza la diversità e promuove l’inclusione sociale.

Adriana Cantiani

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