Intervista a Francesco Barone per il prestigioso riconoscimento di “Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo” – Dopo il prestigioso riconoscimento di “Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo” pronto per una nuova missione umanitaria in Congo
Quali sono le emozioni che ha provato a seguito della recente consegna dell’ onorificenza di “Ambasciatore d’Abruzzo nel mondo”? Impossibile restare indifferenti nel ricevere un riconoscimento così importante, per questo intendo ringraziare il Presidente del Consiglio regionale e tutti i Consiglieri che hanno deciso di onorarmi con l’assegnazione del Premio. Conseguirlo nella propria Regione, ovviamente, ha assunto significato particolare, perché l’Abruzzo è la terra dove sono ancorate le mie radici, la mia
famiglia e i miei amici. E’ il luogo dove basta guardarsi attorno per restare ammirati dalle sue bellezze naturali.
La motivazione del Premio è legata alla sua attività in Africa. Quanto conta per lei? Conta molto. Riconoscere ciò che ho realizzato in Africa grazie alle numerose missioni umanitarie, significa essersi accorti soprattutto di milioni di persone che vivono in condizioni di povertà e vulnerabilità. C’è molto di Abruzzo dentro gli interventi umanitari effettuati in Ruanda, Burundi Senegal e Repubblica Democratica del Congo, perché gli abruzzesi hanno sempre contribuito con azioni concrete.
E’ ormai prossima la partenza per il Congo. Quali saranno i vostri interventi umanitari?
Nella città di Goma continueremo con gli aiuti agli orfanotrofi Flamme d’Amour e Mama wa wote, attraverso la consegna di alimenti, vestiti e medicine. Sosterremo le strutture sanitarie che curano
i bambini, le donne e gli uomini maggiormente vulnerabili. Consegneremo beni di prima necessità ai rifugiati nei campi profughi. Inaugureremo un’altra scuola nel quartiere Mugunga al fine di favorire l’accesso all’istruzione a numerosi bambini che non avrebbero alcuna possibilità di studiare a causa delle precarie condizioni economiche delle loro famiglie.
Quali sono le motivazioni che la spingono a continuare?Chi vive certe esperienze non resta indifferente e i suoi occhi non si eclissano dopo aver visto da vicino il dolore derivante delle profonde ingiustizie e disuguaglianze. Non può dimenticare le violenze e le grida di disperazione di migliaia e migliaia di persone. Ci sono luoghi del pianeta dove ogni idea di futuro è legata all’oggi. Che mondo è il mondo in cui ci sono persone che mangianocinque volte al giorno ed altre che mangiano una volta ogni cinque giorni? Non credo si possa parlare di giustizia se pochi ultramiliardari dispongono della ricchezza equivalente a quella di sei miliardi di persone. Intendo non restare indifferente di fronte alla sofferenza di è costretto a subire violenze e prevaricazioni come accade nel Nord Kivu, dove gruppi ribelli e milizie hanno come unico scopo l’accaparramento di risorse, quali, coltan, cobalto, oro e diamanti. La povertà è il risultato delle ingiustizie dell’avere e della prevaricazione di individui nei confronti di altri. Si può sconfiggere la povertà, per esempio, invertendo i finanziamenti: non più nella produzione di armi ma nella distribuzione di risorse nei confronti di chi vive in condizioni di marginalità economica e sociale.
Adriana Cantiani
Prof. Francesco Barone
Francesco Barone, già Docente di Pedagogia della cooperazione sociale e internazionale nel Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila. E’ ambasciatore e attivista per la pace. E’ autore di 61 missioni umanitarie effettuate in Ruanda, Burundi, Senegal e Repubblica Democratica del Congo. Grazie alle sue attività umanitarie, Francesco Barone ha realizzato importanti interventi a favore delle popolazioni povere dei Paesi africani. Ha operato nelle città’ di Kigali, Bujumbura, Gitega, Dakar, Goma e Bukavu. Negli ultimi nove anni i suoi interventi umanitari hanno riguardato la città di Goma. Grazie all’aiuto di molti sostenitori ha contribuito al sostegno di orfanotrofi e scuole, ha consentito le cure di numerosi bambini. Ha favorito la loro scolarizzazione. A Goma, sono significativi gli aiuti presso l’orfanotrofio Mama wa wote e Flamme d’amour. Intervenendo negli ospedali della città, ha provveduto al pagamento delle spese sanitarie, consentendo le dimissioni di numerosi bambini e adulti.
Nel quartiere Mugunga, zona poverissima della città di Goma, ha realizzato il Centro Kwetu, che ha come finalità il sostegno alimentare alle famiglie che vivono in condizioni di emarginazione economica e sociale. Inoltre, ha fondato una Scuola che consente l’istruzione di numerosi bambini poveri del quartiere. Nello stesso quartiere sta provvedendo a sostenere l’ospedale Russayo, attraverso la consegna di strumenti sanitari, medicine e finanziamenti. Ha aiutato i bambini di strada di Goma. Nel gennaio 2019, a Bukavu ha incontrato Denis Mukwege, premio Nobel per la pace 2018, successivamente si
è attivato per realizzare una interrogazione nel Parlamento Europeo, relativamente ai crimini subiti dal popolo congolese.
Durante le ultime due missioni umanitarie, Francesco Barone ha operato con aiuti umanitari nei campi profughi situati a pochi km da Goma. Aiuti alle popolazioni, costrette a fuggire a causa delle violenze commesse dal Gruppo M23.
Da 20 anni, Francesco Barone, svolge una intensa attività di sensibilizzazione sui temi più delicati che riguardano l’Africa. Ciò, attraverso incontri nelle scuole, nelle Università, attraverso interviste su carta stampa e interviste radiofoniche e televisive. E’ un conoscitore della realtà che ha vissuto direttamente a stretto contatto con milioni di persone, per questo è divenuto un convinto divulgatore della cultura congolese e un sincero rappresentante di un popolo meraviglioso a cui sta dedicando grande parte della sua vita.
Francesco Barone è autore di numerose pubblicazioni scientifiche, tra le quali: Le povertà tra colonialismo e globalizzazione. Il valore educativo della solidarietà; Pedagogia molecolare. Riflessioni con i bambini burundesi; Storia di una viaggio…con l’Africa nel cuore; Le nuove schiavitù. Il diritto di dimenticare, il dovere di ricordare (pubblicazione grazie alla quale è stato trattato il tema dei bambini soldato). Per le sue attività umanitarie ha ricevuto numerosi e prestigiosi premi e riconoscimenti nazionali e internazionali.