SAHARA OCCIDENTALE. La gaffe diplomatica di Algeri – Il vertice intergovernativo Italia-Algeria, tenutosi a Roma il 23 luglio, ha visto una divergenza nell’esposizione delle vedute e valutazioni sulla questione del Sahara Occidentale.
Se il Presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ha affermato che l’Italia sostiene gli sforzi dell’Inviato Personale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per raggiungere una soluzione politica giusta e conforme alla legalità internazionale, permettendo al popolo saharawi di esercitare il suo diritto all’autodeterminazione, tuttavia, la dichiarazione congiunta pubblicata dal governo italiano dopo il vertice presenta una prospettiva diversa in cui non si fa affatto cenno alla proclamazione dell’autodeterminazione saharawi, bensì al ruolo centrale dell’ONU nel ripristinare il dialogo negoziale.
La dichiarazione congiunta copre una vasta gamma di argomenti, tra cui cooperazione economica, politica e culturale. Il punto 29 del documento ufficiale, infatti, sostiene gli sforzi dell’Inviato Personale del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Staffan de Mistura, per raggiungere una soluzione politica giusta, duratura e reciprocamente accettabile, in conformità con gli obiettivi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, senza menzionare l’autodeterminazione del popolo saharawi.
Questa discrepanza tra le dichiarazioni di Tebboune e la dichiarazione ufficiale congiunta italo algerina ha generato un certo imbarazzo diplomatico. L’Italia, infatti, aveva già espresso sostegno agli sforzi del Marocco per risolvere la questione nel luglio 2023, e la dichiarazione congiunta riflette la posizione italiana che vede l’ONU come elemento centrale.
La contraddizione tra le dichiarazioni di Tebboune e la dichiarazione congiunta può essere definita uno “scandalo diplomatico”, poiché un capo di Stato ha firmato un documento ufficiale e poi lo ha contraddetto in maniera pubblica, quand’anche ufficiale, violando protocolli, norme sia bilaterali che internazionali.
