Torna l’ora solare: cosa cambia e quali sono i dibattiti in corso

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ora legale

Nella notte tra sabato e domenica, alle 3:00, le lancette dell’orologio devono essere spostate un’ora indietro, segnando le 2:00. Questa operazione segna il ritorno all’ora solare, che resterà in vigore fino al 29 marzo 2024, quando si tornerà all’ora legale. Con questa modifica, si dormirà un’ora in più, ma si perderà almeno un’ora di luce nelle ore serali.

Il cambio stagionale dell’ora ha un impatto non solo sulla quotidianità delle persone, ma anche sui consumi energetici. Secondo i dati di Terna, il gestore della rete elettrica italiana, l’ora legale, attiva dal 2004 al 2023, ha permesso di risparmiare complessivamente 11,3 miliardi di kWh, equivalenti a circa 2,1 miliardi di euro. Nei sette mesi di applicazione in Italia, il risparmio si è attestato intorno ai 370 milioni di kWh, pari a circa 90 milioni di euro.

Tuttavia, negli ultimi anni si sono sollevate molte critiche riguardo all’effettiva utilità di questa pratica. A livello comunitario, la questione è stata affrontata con un certo grado di flessibilità. Nel 2018, il Parlamento europeo ha approvato l’abolizione dell’obbligo di passare dall’ora legale a quella solare, in vigore dal 1996. Tuttavia, dal 2021 gli Stati membri hanno potuto decidere autonomamente quale modalità adottare: mantenere l’ora legale permanente, quella solare o continuare con l’alternanza stagionale. La maggior parte dei paesi del Nord Europa si è orientata verso l’adozione dell’ora solare permanente, mentre la Francia si è schierata a favore dell’ora legale stabile. L’Italia, ancora indecisa, non ha ancora preso una posizione ufficiale su quale modello adottare.

Adriana Cantiani

 

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