Una nave militare turca ha sparato colpi di avvertimento contro un vascello della Guardia costiera cipriota che era in pattugliamento vicino al porto di Kato Pyrgos, sulla costa nord-ovest dell’isola.
Secondo i media ciprioti ripresi da EuroNews, i colpi sono stati sparati alle 3.30 ora locale, ha riferito l’agenzia di stampa cipriota, appena a ovest della linea che divide la Repubblica di Cipro dall’autoproclamata Repubblica Turca di Cipro del Nord.
Un consigliere del ministro degli Esteri di Cipro del Nord ha smentito: «Non c’è nessun incidente del genere. Non è successo. Questa è una bugia». Il portavoce della polizia cipriota Christos Andreou, riporta Afp, ha detto che la motovedetta stava effettuando un’operazione di sorveglianza nelle sue acque territoriali per prevenire l’immigrazione illegale dalla Turchia.
È stata avvicinata dalla nave turca proveniente dal nord dell’isola: «L’equipaggio di tre membri della motovedetta, vedendo le intenzioni della guardia costiera turca, ha cercato di evitare qualsiasi incidente e si è diretto verso il porto di pesca di Kato Pyrgos», ha detto Andreou. A circa sette chilometri dal porto, la guardia costiera turca ha sparato contro la nave.
L’isola di Cipro è divisa da quando il suo terzo settentrionale è stato invaso nel 1974 dalla Turchia, in reazione a un colpo di stato dei nazionalisti greco-ciprioti che volevano riunirsi alla Grecia. L’incidente alla motovedetta cipriota arriva pochi giorni prima della visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan a Varosha, città simbolo della divisione di Cipro. La città sul mare, fuggita dai suoi abitanti ciprioti e greci, è diventata una città fantasma sotto il controllo militare di Ankara.
Erdogan, il cui arrivo martedì coincide con il 47° anniversario dell’invasione, passerà in rassegna le decine di migliaia di soldati turchi di stanza lì. Le autorità turco-cipriote, sostenute dalla Turchia, vogliono il riconoscimento di due stati indipendenti e uguali sull’isola. Questa posizione è respinta dai greco-ciprioti che vogliono la riunificazione dell’isola sotto forma di uno stato federale.
I negoziati sono in stallo dal 2017. In aprile, un tentativo di riavviare i colloqui organizzato dall’Onu si è concluso con un fallimento.