Luc Montagnier a Firenze. Ospite delle associazioni Atto Primo e Ippocrate.org, il Premio Nobel per la Medicina ha parlato dei rischi dei vaccini anti-covid: “un’operazione di marketing che impedisce di concentrarsi sulle cure migliori”.
Possibili effetti collaterali dei vaccini, predominanza degli aspetti economici e di marketing su quelli sanitari e disponibilità di cure alternative più efficaci e meno costose: sono questi i punti fermi nell’intervento del professor Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina nel 2008, ospite giovedì sera presso l’ex Ippodromo Le Molina alle cascine di Firenze delle associazioni Ippocrate.org e Atto Primo, attive nel settore dei diritti dei pazienti e dei cittadini.
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Nel corso della conferenza stampa è stato più volte ribadito che le associazioni coinvolte e il Professor Montagnier non intendono assumere una posizione “no vax” ma vogliono piuttosto contestare l’obbligatorietà del trattamento, sulla base della dichiarata mancanza di studi sperimentali che ne possano garantire efficacia e sicurezza e nell’attuale assenza di dati replicabili sugli effetti di breve, medio e lungo periodo, soprattutto sui giovani e sulle generazioni future.
Finalmente ci si muove!!! Ora che quel criminale di Fauci e la sua cricca facciano passare definitivamente il vaccino. Xké questi non vogliono aspettare il 2023. X questo è assolutamente necessario comunicare in modo martellante con medici importanti, come fanno anche loro, che ci sono le cure e che questi vaccini sono pericolosi e non servono! Così pure martellanti da un punto di vista legale, finanche presso il tribunale dei diritti dell’Uomo, corti supreme ecc! Questa è una guerra e va combattuta con tutte le armi che abbiamo a disposizione e bisogna muoversi subito