Giorno del Ricordo: oggi, 10 febbraio, si commemorano le foibe e l’esodo giuliano dalmata. Pavia ha scelto di ricordare una vittima simbolo di quei tragici fatti: la studentessa italiana istriana Norma Cossetto (17 maggio 1920 – 4 o 5 ottobre 1943). Fu violentata e gettata dai partigiani titini in una foiba vicino a Villa Surani, per essersi rifiutata di rinnegare il fascismo ed unirsi ai partigiani.
In questo giorno è stata dedicata una via alla ragazza. La proposta era stata avanzata nel luglio scorso dalla Consigliera comunale Paola Maria Chiesa (Fratelli d’Italia) con i gruppi di maggioranza.
Chiesa era stata ringraziata da Barbara Longo (Forza Italia), Assessora al Personale, Formazione e Sviluppo Risorse Umane, Pari Opportunità, Servizi Civici e Cimiteriali, presente a sua volta alla cerimonia d’intitolazione. Norma Cossetto, aveva spiegato la politica dopo aver appreso della decisione, “incarna il sacrificio di tantissime donne che ancora oggi sono vittime di violenza, discriminazione e sopraffazione.”
“Un dato su cui riflettere – aveva aggiunto – è che nella nostra Città, su 839 nomi di strade, solo 30 sono intitolate a donne, anche se la presenza femminile è diventata parte integrante della società e dell’attività politica, sociale, scientifica. È quindi giusto che si riconosca l’impegno e l’attività della donna. Purtroppo ancora oggi la disparità di genere è netta”.
All’evento in memoria di Norma Cossetto è intervenuto anche il sindaco di Pavia Mario Fabrizio Fracassi, “Ricordare – ha detto – è un’ attività che dobbiamo alle giovani generazioni, a noi stessi e non di meno a chi quel dramma lo visse direttamente, portando tuttora su di sè, se sopravvissuto, le cicatrici indelebili della sofferenza”.
Durante la cerimonia sono stati ricordati i pericoli dell’ “intolleranza”, dei “pregiudizi razziali”, dell’ “indifferenza”, del “disinteresse che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi”. Ne ha parlato la prefetta Paola Manella.
C’è stata anche la testimonianza di un’esule: la signora Gianna Palin. A 6 anni, da Pola si rifugiò a Pavia con i genitori nel marzo 1947. Il Giorno del Ricordo nel capoluogo lombardo è stato accompagnato dalle note suonate dal “Quartetto d’archi” del Conservatorio Vittadini. Sono state inoltre lette poesie degli alunni del “Consiglio Comunale dei Ragazzi” della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo del vicino comune di Siziano.