Violentato dopo un passaggio su Blablacar. “Fu l’inizio di un incubo” – È il gennaio 2016, siamo a Ferrara. Un ragazzo di 15 anni programma un’uscita serale con alcuni amici, ma il locale dista molto per andarci a piedi. Non possiede alcun mezzo e non ci sono fermate dei mezzi pubblici vicino al posto stabilito. Gli viene in mente che potrebbe chiedere un passaggio con l’app Blablacar. Da ciò che dicono i suoi coetanei il sistema è sicuro e ideale per muoversi senza spendere troppo. Traccia il percorso, prenota e aspetta. Qualche minuto dopo arriva una macchina con a bordo un bulgaro di circa 30 anni. Il ragazzino chiude la portiera e, secondo i suoi racconti, inizia l’incubo.
La violenza e le minacce
Il conducente avrebbe cambiato direzione senza far capire nulla al 15enne, imboccando una stradina secondaria e fermandosi in un parchetto. A quel punto la vittima sarebbe stata costretta a sedersi sul sedile posteriore, subendo una violenza sessuale. Minacciandolo di fare male alla sua famiglia e bloccando tutte e quattro le portiere dell’auto, il bulgaro avrebbe legato il ragazzino con un laccio filmandolo durante l’abuso.
L’evento, traumatico, purtroppo è solo l’inizio di un vero e proprio incubo. Il 30enne, trovando in un secondo momento il modo di contattare la sua preda, avrebbe cominciato a stalkerarlo. I messaggi sarebbero stati quasi tutti intimidatori: “O mi mandi qualche video hard o pubblico quello che è successo l’altra notte”.
Dopo sei anni di abusi il giovane trova la forza di raccontare tutto. Si reca dai carabinieri e denuncia quello che gli è capitato. I militari si attivano per cercare l’uomo e interrogarlo. Qualche giorno dopo arriva la svolta: a Belluno un uomo di origine bulgare finisce nei guai per aver adescato un ragazzo. Le indagini portano a un 30enne che dal 2015 ha adescato diversi minorennisempre con la stessa tecnica. Per quegli episodi ci sono già state delle condanne. Ora toccherà ai magistrati valutare i fatti ferraresi e le relative contestazioni.