“Togliti il burqa” – Una 28enne egiziana ha aggredito l’addetto alla portineria del collegio di Perugia in cui studiava, dopo che questi le aveva chiesto di mostrarle un documento di riconoscimento o di scoprirsi il volto coperto dal burqa per farsi riconoscere.
Le è stato chiesto di abbassarsi il burqa, per rendersi riconoscibile prima di entrare nello studentato. Per tutta risposta, lei ha iniziato a inveire verbalmente contro il portiere dell’edificio, insultandolo pesantemente sino all’arrivo della polizia. Protagonista della vicenda svoltasi pochi giorni fa a Perugia è una 28enne musulmana, originaria dell’Egitto. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, la giovane donna si sarebbe presentata all’ingresso di un collegio nel quale soggiornava indossando il velo islamico che copre l’intero volto delle donne, lasciando solo una fessura per gli occhi.
L’addetto alla portineria, non riconoscendola, le avrebbe chiesto inizialmente il tesserino di risconoscimento degli ospiti, o in alternativa un documento d’identità. Una doppia richiesta alla quale l’egiziana si sarebbe sottratta, asserendo di non avere con sé i documenti richiesti. L’uomo, a quel punto, le avrebbe chiesto di togliersi momentaneamente la parte del burqa che celava il viso, in modo che lui potesse essere certo che si trattasse davvero di una studentessa dell’istituto. Ma l’egiziana non avrebbe accolto positivamente quest’ultimo invito. Anzi, si sarebbe alterata ed avrebbe replicato prendendo a male parole l’interlocutore. La discussione sarebbe poi proseguita e solo l’intervento delle forze dell’ordine (allertate dalla stessa ragazza, evidentemente sicura di essere dalla parte della ragione) ha consentito di ristabilire l’ordine ed evitare che la lite degenerasse, riportando la giovane straniera alla calma.
Una volta giunti sul posto, gli agenti hanno ascoltato la versione di entrambe le persone, chiarendo così l’equivoco venutosi a creare. Si tratta del resto di un argomento piuttosto controverso ancora oggi: è vero che non esiste una legge che vieti espressamente l’utilizzo del burqa. Però è vero anche che per ragioni di sicurezza ci sono luoghi in cui deve essere possibile il riconoscimento, e quindi sarebbe preferibile non indossarlo. In passato anche in Italia sono state promosse azioni penali nei confronti di alcune donne che indossavano l’indumento in pubblico, facendo leva sull’articolo 5 della Legge 22 maggio 1975, numero 152, che punisce “l’utilizzo in luoghi pubblici o aperti al pubblico di qualunque mezzo idoneo a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, senza che vi sia un giustificato motivo”. Una questione ancora aperta, tanto più che in Paesi come Francia e Belgio il burqa è da tempo stato vietato in pubblico. Nel 2017 la Lega aveva presentato un progetto di legge per un risultato legislativo analogo, approvato nel consiglio regionale del Veneto, che però sembrerebbe essersi fermato in una sorta di limbo.