Confermata la sentenza del Tar: corretti gli atti del Questore della Spezia che avevano determinato la bocciatura della domanda per il rinnovo del permesso di soggiorno in Italia presentata da uno straniero condannato per una rapina.
La Spezia – E’ legittimo negare il rinnovo del permesso di soggiorno ad uno straniero se con il suo comportamento ha dimostrato “di aver completamente fallito l’integrazione sociale nel Paese che lo ospita”. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato respingendo il ricorso in appello di uno straniero contro il Ministero dell’Interno, confermando la sentenza con cui il Tar Liguria aveva giudicati corretti gli atti del Questore della Spezia che avevano determinato la bocciatura della domanda per il rinnovo del permesso di soggiorno in Italia.
Lo straniero “ha dimostrato di non essere in grado di trasmettere alcun valore né morale né sociale né affettivo, stante la sua acclarata indole violenta” e “non ha compreso né tantomeno condivide le norme da rispettare ed i comportamenti da tenere per il mantenimento del quieto vivere civile”.
Tra le motivazioni decisive, la “pericolosità sociale“, in relazione al coinvolgimento in due procedimenti penali per i quali lo straniero risultava indagato per rapina, lesioni personali e minacce.
“La pericolosità sociale dell’appellante è stata valutata dalla Questura in concreto e risulta congruamente motivata in relazione ai precedenti, all’allora avviso di conclusione delle indagini preliminari, ad oggi tradottosi per uno dei due procedimenti penali in una condanna per rapina e di assoluzione per danneggiamento, nonché in relazione alla presenza di legami familiari in Italia e all’inserimento lavorativo” spiega la sentenza.
La Questura della Spezia, nell’ambito del suo potere discrezionale, per il Consiglio di Stato ha quindi valutato legittimamente “i legami famigliari del ricorrente e la sua pericolosità ritenendo prevalente quest’ultima”.