Carlo Piccolo “LA FORZA DEI GIOVANI IN POLITICA” – Diario di un militante
Il testo intende descrivere con un linguaggio scorrevole le dinamiche collegate al complesso mondo giovanile ai tempi d’oggi all’interno dei partiti, oltre che in relazione all’impegno civile e sociale svolto con spirito di servizio e sacrificio.
Hanno tante cose da dire i giovani, svariati progetti da compiere, sogni da realizzare. I giovani hanno bisogno di raccontarsi, di descriversi, di sperimentare, sono sempre meritevoli di attenzioni e vanno incoraggiati. I giovani sono il futuro. Quante volte abbiamo ascoltato questa frase, un vero e proprio mantra che spesso mi fa sorridere e riflettere…ritengo invece il presente una condizione più veritiera per tutti coloro i quali decidono d’ intraprendere un percorso politico, magari all’interno di un partito, un movimento oppure una lista civica nata in vista d’ imminenti elezioni amministrative.
I giovani sono il futuro. Una frase per alcuni versi fastidiosa rispetto a tutte quei ragazzi e ragazze che immaginano e sognano fin da subito una carriera politica o una semplice militanza al servizio del cittadino e appunto, vogliono cambiare la prospettiva delle cose nell’immediato. Risolvere anche piccole questioni pratiche, “mettersi a disposizione” come si suol dire, verso la propria comunità territoriale di riferimento. Viviamo un momento storico particolare per il nostro Paese, la crisi economico e sociale generata dal Covid 19 deve renderci riflessivi ed è necessario che la politica sia protagonista su tutti i livelli. Occorre ascoltare le istanze di ciascuna categoria sociale e il pianeta giovani, oggi più che mai, può e deve fare la sua parte: contribuire concretamente proponendo soluzioni a breve e lungo termine. Ecco, da qui deve scaturire quel dialogo costruttivo e per niente distruttivo nei confronti di un mondo che chiede risposte, soprattutto lavorative e non assistenziali, senza mai ledere la dignità umana.
Vogliamo contribuire fattivamente in questa società, dimostrare le competenze specialistiche acquisite in tanti anni di studio tecnico e/o universitario, insieme a quelle capacità operative proprie di chi svolge qualsivoglia professione manuale o intellettuale nei confronti del prossimo. Il precariato è divenuto paradossalmente un modello permanente e una condizione esistenziale verso le categorie più deboli, che purtroppo ingloba anche i giovani under 35.
Tocca a noi quindi agire al fine di trovare spazio con meritocrazia e umiltà. Possiamo essere quel valore aggiunto che può esprimere il vero cambiamento. La sfida è la seguente: divenire una risorsa innovativa, risolutiva e quindi vincente a tutela di tutti i cittadini. Risvegliamo le nostre coscienze con coraggio. Crediamo nei giovani. Sempre!