Hong Kong: l’altroieri, sabato 27 novembre, si sono tenuti a Taipei, capitale di Taiwan (tra cui e la Cina sono recentemente riprese le tensioni), i Golden Horse Awards. Sono i corrispettivi degli Oscar.
Ha vinto con una standing ovation un documentario pro-democrazia a Hong Kong. Lo ha annunciato ieri la Cnn. Il documentario premiato s’intitola “Revolution of Our Times”. E’ stato realizzato dal regista Kiwi Chow, 42 anni, e proprio di Hong Kong.
Ha ringraziato per il riconoscimento in un videomessaggio; poi ha spiegato di aver naturalmente dedicato la pellicola ai propri concittadini ed auspicato che il premio servisse a sostenerli. Commosso ha anche detto di aver “pianto molto durante la realizzazione di questo film, tante volte il documentario mi è servito per esprimere la mia rabbia, il mio odio, per affrontare la mia paura e il mio trauma.”
Nel documentario, che ha colpito molto anche il Festival di Cannes, vengono ricordate le manifestazioni soffocate nel sangue dalla polizia filo – cinese nel 2019.
Hong Kong è stata recentemente protagonista di altre rassegne cinematografiche. Rassegne cinematografiche italiane, questa volta. Il sito “Emilia Romagna Creativa” fa sapere che il 26 novembre è stato proiettato dopo un lungo restauro “The Mood For Love”. Questa volta è di un regista cinese, Wong Kar Wai, che ha contribuito ai lavori. Il film racconta di come si sia occidentalizzata Hong Kong negli Anni Sessanta.
Ad Aosta, invece, si è tenuto dal 4 al 6 e dal 9 al 12 novembre alla “Cittadella dei Giovani” il “FrontDoc”, concorso internazionale dedicato ai documentari. Tra di essi c’era “Dear Future Children”, del regista e produttore cinematografico tedesco Franz Bohm, di appena 22 anni.
La pellicola racconta di tre ragazze che lottano per cambiare il mondo. Tra loro c’è Pepper, che combatte proprio perché a Hong Kong arrivi la democrazia. Ancora una volta il cinema ha dimostrato di poter dare il proprio contributo a questo lungo cammino.