A Marrakech non si beve solo té alla menta.
In Place Jeema el-Fna e nei souq si possono scoprire e bere diversi tipi di té. Elemento essenziale è costituito dalle erbe: oltre alla menta la verbena, la shiba e altre essenze che mescolate tutte insieme costituiscono la misteriosa miscela del té berbero.
Ecco quali sono i té che si possono bere a Marrakech.
Andiamo con ordine: il primo fra tutti, il principe, è il té alla menta.
Bere il té a Marrakech, e in generale in Marocco, equivale a dire té alla menta, o thé à la menthe. Non esiste bar, locale, bistrot o ristorante che non offra il té alla menta. Se ti trovi su Place Jemaa el-Fna, sia che tu mangi, distaccato, in uno dei ristoranti con terrazza che affacciano sulla piazza, sia che tu mangi la sera in uno dei bistrot allestiti in piazza, il té alla menta è un must che ti viene servito caldissimo, profumatissimo, in un bellissimo bicchiere di vetro.
In una settimana a Marrakech ho bevuto té alla menta in almeno 20 occasioni. E ogni occasione in effetti è buona per sorseggiare té. A pranzo, ma anche per colazione, a cena, prima di una cerimonia importante, nel pomeriggio.
Per prepararlo servono pochi oggetti preziosi: la teiera in argentone; i bicchieri in vetropiù o meno decorati oppure, anche lisci, ma con una bombatura strategica per la formazione della schiuma; il contenitore in argento per la menta; il contenitore per lo zucchero; il contenitore per il té; il vassoio.
Poi naturalmente serve la menta, profumata, che nel souq di Marrakech viene venduta a mazzi. E poi soprattutto serve il té verde. Ora, il Marocco non produce té verde, ma ha una consolidata tradizione di importazione dalla Cina di Gunpowder, il té verde le cui foglie sono arrotolate come tante piccole pallottole. Il té verde cinese viene commercializzato direttamente in Marocco (il marchio Sultan è tra i più noti, e arriva anche in Italia nei negozi di alimentari etnici).
Dunque, gli ingredienti e gli attrezzi del mestiere li abbiamo tutti.
Affido a chi ne sa più di me il racconto di come si serve il té e di come si manutenziona la teiera:
lo so, il video è in francese, ma chi parla è Aisha, autentica abitante di Marrakech, che da quando è nata prepara e serve té alla menta, e si vede.
Il té Berbero: l’essenza del souq
Ho scoperto il té berbero nella bottega di un giovane e intraprendente mercante di Marrakech che oltre a parlare l’italiano meglio di me ha un’innata capacità di intrattenere i clienti, ovvero il suo naturale pubblico. Alla fine da lui si compra, si spende un sacco, ma non si è soltanto acquistato un prodotto, si è assistito ad un vero e proprio spettacolo teatrale, una vera performance.
Il té berbero, o almeno la miscela che viene venduta, che di té ha solo il nome, contiene molti ingredienti variegati: la gomma arabica in pezzi funge da dolcificante, dopodiché abbiamo la cannella in stecche, la verbena, fiori e petali di rosa, bacche di cardamomo, pezzi di radici e altre parti di piante aromatiche. Il profumo è molto intenso, un trionfo di aromi anche discordanti tra loro. La miscela che si ottiene è rinfrescante anche se bevuta calda.
Nel souq questo mix di essenze e spezie viene venduta in quei grandi cesti che sono un trionfo di colori e di profumi. Profumi che riempiono l’aria e il naso, prima ancora di finire in tazza. Anzi, trattandosi di Marocco, prima di finire nel bicchiere di vetro.
Il té alla verbena
La verbena è una pianta officinale che ha diverse proprietà in grado di aiutare l’organismo a livello di digestione e di sistema nervoso. Tisane alla verbena sono diffuse anche in Italia, ed è solo andando in Marocco che ho scoperto che anche lì è un infuso molto apprezzato, in alternativa al più classico té alla menta.
Il té alla shiba
La shiba è la pianta dell’artemisia maritima, una varietà di artemisia (l’artemisia è la pianta da cui si ricava l’assenzio). Avevo bevuto il té alla shiba a Firenze, acquistando la shiba in un alimentari marocchino: un profumo nuovo, mai provato, un infuso dolcissimo. L’abbiamo ritrovato in piazza Jemaa-el-Fna a Marrakech, ed è stato come rincontrare un un profumo nuovo, mai provato, un infuso dolcissimo. L’abbiamo ritrovato in piazza Jemaa-el-Fna a Marrakech, ed è stato come rincontrare un vecchio amico.
Ho già parlato in passato del té alla shiba, che mi ha colpito proprio per la sua eccezionalità, proprio perché in Italia è difficilissimo da trovare. All’epoca non sapevo che qualche anno dopo sarei potuta andare direttamente alla fonte. Qui di seguito i link di approfondimento:
In Marocco, dunque, non si beve solo il té alla menta. Certo il té alla menta è di gran lunga la bevanda più nota e diffusa, tuttavia si possono trovare anche delle alternative. Se vi piace sperimentare sapori nuovi, come piace fare a me, siete nel posto giusto.