Pompei: nuovi scavi portano alla luce una “panetteria del carcere” – Schiavi rinchiusi, asini bendati in uno spazio ristretto: gli archeologi hanno portato alla luce un “panetteria-prigione” nell’antica città di Pompei, distrutta nell’anno 79 dall’eruzione del Vesuvio.
Gli scavi effettuati in un’abitazione hanno permesso di scoprire “una stanza stretta e senza vista verso l’esterno, dotata di piccole finestre con sbarre di ferro per far passare la luce”, annuncia in un comunicato il sito situato nei pressi di Napoli, nel sud della Italia.
Gli archeologi hanno concluso che è esistito un “forno carcerario, dove venivano rinchiusi schiavi e asini e sfruttati per macinare il grano necessario alla produzione del pane”.
Dalle ricerche è emersa anche la presenza di “incisioni sul terreno per coordinare il movimento degli animali, costretti a girare per ore con gli occhi bendati”.
La casa, attualmente in fase di ristrutturazione, era “divisa – come spesso accade – in un settore residenziale decorato con raffinati affreschi e una zona produttiva qui destinata alla lavorazione del pane”, aggiunge il comunicato.
In uno dei locali della panetteria erano già stati rinvenuti tre scheletri nei mesi scorsi, a conferma che la casa era abitata. «Dobbiamo immaginare la presenza di persone con status servile il cui proprietario ha sentito il bisogno di limitarne la libertà di movimento», ha sottolineato in un articolo scientifico il direttore del sito di Pompei Gabriel Zuchtriegel. “Questo è l’aspetto più sconvolgente dell’antica schiavitù, priva sia di rapporti di fiducia che di promesse di libertà, dove si era ridotti alla violenza brutale, impressione pienamente confermata dalla chiusura delle finestre con sbarre di ferro.”
La cenere vulcanica eruttata 2.000 anni fa dal Vesuvio si depositò sulla maggior parte delle case di Pompei, permettendone la conservazione quasi integrale, così come molti dei corpi dei 3.000 morti a causa della catastrofe.
Pompei, patrimonio mondiale dell’UNESCO, è la seconda meta turistica più visitata in Italia dopo il Colosseo di Roma.