Alla Biennale d’Arte Contemporanea di Diriyah, Ahmed Mater e Armin Linke presentano una visione del futuro dell’Arabia Saudita attraverso una mostra fotografica che esplora siti storici e innovazioni.
La Biennale d’Arte Contemporanea di Diriyah, inaugurata il 20 febbraio 2024, continua a catturare l’attenzione del mondo dell’arte e dei visitatori internazionali, offrendo una prospettiva unica sul “Futurismo Saudita”. Situata a pochi chilometri dalla capitale Riyadh, Diriyah non è solo un sito dichiarato patrimonio dell’UNESCO, ma anche il palcoscenico di uno degli eventi artistici più innovativi del Medio Oriente.
Quest’anno, la biennale si distingue per una particolare installazione semi-interattiva, simile a un labirinto, che è frutto della collaborazione tra il medico trasformatosi in artista, Ahmed Mater, e il fotografo berlinese Armin Linke. Attraverso un viaggio esplorativo in Arabia Saudita, i due hanno documentato una varietà di siti storici, industriali e scientifici, amalgamando le loro scoperte in un’impressionante esposizione fotografica. Questa esibizione non solo delinea una visione del futuro dell’Arabia Saudita, ma pone anche interrogativi critici sull’infrastruttura, l’agricoltura, le risorse locali, l’urbanistica e la gestione del paesaggio.
In un’intervista ad Arab News, Linke ha condiviso il processo creativo alla base di questo progetto, sottolineando il desiderio di trasformare la sua iniziale curiosità sui cambiamenti in atto a Gedda e intorno alla Mecca in una pratica artistica collaborativa. Mater, noto sia in patria che all’estero per il suo impegno nel documentare il paesaggio in evoluzione dell’Arabia Saudita, ha trovato in Linke un partner ideale per esplorare nuove prospettive visive.
La loro installazione a Diriyah è un’esplorazione visiva che spazia dalle metropoli moderne come Riyadh e NEOM a luoghi di importanza storica e scientifica come Dhahran e Thuwal. Il duo artistico ha adottato un approccio unico alla fotografia, paragonabile all’improvvisazione nel jazz, dove la spontaneità e l’intesa reciproca guidano il processo creativo. Questa metodologia non solo ha arricchito la loro esperienza condivisa, ma ha anche permesso di sfumare i confini tra l’autorialità delle opere, creando un dialogo visivo coeso e intrigante.
Parte del fascino dell’installazione risiede nella sua capacità di coinvolgere attivamente il pubblico. Alcune immagini sono state parzialmente serigrafate su fogli riflettenti, invitando i visitatori a vedersi riflessi nelle opere e, metaforicamente, nel futuro dell’Arabia Saudita. “Ci piaceva giocare con questa idea che quando guardi al futuro, guardi anche a te stesso,” ha commentato Linke ad Arab News, evidenziando l’intento di usare la tecnologia della serigrafia per creare un’esperienza immersiva e riflessiva.
La Biennale d’Arte Contemporanea di Diriyah, che si svolge nel distretto JAX della città fino al 24 maggio 2024, rappresenta una tappa imperdibile per chiunque sia interessato all’evoluzione dell’arte contemporanea in Medio Oriente.
Di Laila Maher