Bonus benzina – Come funziona l’agevolazione introdotta dal governo per contrastare il caro carburante. A chi spetta? C’è un limite Isee? Come e a chi richiederlo? Tutte le risposte
Èscattata da oggi la riduzione dell’accisa sui carburanti e quindi del loro prezzo di vendita, con un taglio complessivo di 30,5 centesimi al litro, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto ministeriale e del decreto legge intitolato “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina”. Questi due decreti contengono le norme approvate il 18 marzo scorso dal consiglio dei ministri: entrano in vigore da martedì 22 marzo. Il decreto “Ucraina bis” contiene una serie di provvedimenti: dalla tassa sugli extra profitti delle società energetiche al rafforzamento dei poteri speciali del golden power per il settore delle telecomunicazioni (poteri speciali che, in Italia, il governo può esercitare nei settori strategici per tutelare l’interesse nazionale), passando per le norme per potenziare la capacità di accoglienza dei profughi alle misure per il sostegno delle imprese, delle attività produttive e del lavoro.
Il taglio dell’accisa per benzina e diesel vale 25 centesimi, a cui aggiungere l’Iva al 22%. In totale lo sconto al consumo sui prezzi dei due carburanti ammonta a 30,5 centesimi. Per il gpl le accise diminuiscono invece di 8,5 centesimi: sommando l’Iva si arriva al consumo a 10,37 centesimi. La riduzione avrà la durata di trenta giorni, ma è previsto che fino al 31 dicembre di quest’anno le aliquote di questi tributi potranno essere rideterminate senza dover ricorrere ad un decreto legge ma solo con un provvedimento ministeriale. La temporanea riduzione del prezzo della benzina e del gasolio non è l’unica misura che il governo ha preso per contrastare il caro carburante, un fenomeno spinto dal conflitto in Ucraina ma sulla cui reale entità è stata aperta un’inchiesta (i pm della procura di Roma indagano per il reato di manovre speculative su merci). C’è anche il cosiddetto bonus benzina. Che cos’è? A chi spetta? C’è un limite Isee? Come e a chi richiederlo? Cerchiamo di fare chiarezza.
Cos’è il bonus benzina?
Il governo Draghi ha deciso di mettere mano alla questione del carburante dopo che in molti distributori il prezzo della benzina e del gasolio aveva superato i due euro al litro, incidendo pesantemente sulle tasche degli italiani. Il bonus in questione non è altro che un buono benzina ceduto “a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di 200 euro per lavoratore”, si legge nel decreto. Non è da confondere con i bonus sociali per l’elettricità e il gas, che costituiscono uno sconto in bolletta per agevolare i nuclei familiari in condizioni di disagio economico o fisico.
A chi spetta il bonus benzina e come richiederlo?
Spetta ai lavoratori dipendenti di aziende private. Non è prevista la presentazione di alcuna domanda. Questi buoni dovrebbero costituire una sorta di benefit aziendale e, in quanto tale, sarà l’azienda a decidere se corrisponderli ai propri dipendenti o meno. I lavoratori potranno quindi esprimere il proprio interesse in merito, ma non è detto che la richiesta verrà sempre accolta. In ogni caso, i dettagli verranno verosimilmente definiti nell’ambito di accordi tra sindacati e imprese.
C’è un limite Isee per il bonus benzina?
No, non c’è nessun tetto al reddito per poter accedere a questo benefit. Contrariamente ad altri bonus, quello per il carburante non è riservato solo a chi ha l’Isee (indicatore della situazione economica equivalente) inferiore a una certa soglia definita dalla legge. In linea teorica, quindi, possono riceverlo tutti e beneficiare di uno sconto quando si va a fare il pieno al distributore. L’unico limite finora anticipato dalla norma è che la misura è destinata ai lavoratori dipendenti di aziende private. A onor del vero, già era previsto che le aziende potessero concedere un contributo fino a 258,23 euro annui per i cosiddetti “fringe benefit” (benefici accessori), ovvero buoni acquisto, buoni carburante o buoni spesa. Nel 2020 e 2021, durante la pandemia, come misura di sostegno economico l’importo è stato raddoppiato a 516,46 euro.
Il bonus carburante concorre alla formazione del reddito?
No. Nel decreto legge del governo si specifica: “Per l’anno 2022, l’importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l’acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito”. Il bonus benzina, quindi, è esente da tasse.
Quanti soldi ha messo a disposizione il governo per questa agevolazione?
“Gli oneri derivanti dal presente articolo sono valutati in 9,9 milioni di euro per l’anno 2022 e 0,9 milioni di euro per l’anno 2023”, si legge nel decreto del governo.