Deutsche Bank crolla in Borsa, ma si salva. Cosa succede ai mercati europei? – Anche oggi le borse europee hanno vissuto una giornata al cardiopalma. Di certo, concordano gli analisti, rispetto al modo in cui si è aperta, la chiusura dei mercati nel vecchio continente poteva andare peggio.
Il caso peggiore è stato quello della Deutsche Bank. Durante la giornata, la banca tedesca era arrivata a perdere addirittura il 14%, finendo però per chiudere col -4%. Un numero vicino a quello della sua rivale, la Commerzbank, che ha chiuso col -3,8%. A seguire, in scia alla principale banca della Germania, sono scesi tutti i concorrenti europei. A Parigi, Société Générale ha perso il 6,1%, mentre Bnp Paribas il 5,3%. A Milano, Intesa Sanpaolo lascia sul terreno oltre il 2,4%, mentre Unicredit il 4% così come Banco Bpm e Bper. La svizzera Ubs, invece, ha perso il 3,7%.
A pesare sul titolo della Deutsche Bank è stato l’aumento del costo dell’assicurazione del debito contro il default. Le obbligazioni, che scadono nel 2028, erano crollate da poco più di 98 centesimi di dollaro prima dell’implosione della Silicon Valley Bank, e fino a 90 centesimi all’indomani del crollo di Credit Suisse.
Nel tentativo di calmare i mercati la banca ha annunciato che ripagherà in anticipo una delle sue obbligazioni subordinate. Nell’immediato, però, la mossa sembra aver ottenuto l’effetto opposto. In generale le preoccupazioni riguardano soprattutto i rischi connessi ai bond subordinati AT1, dopo che le autorità svizzere hanno deciso di azzerarne il valore rispetto alle azioni nell’ambito dell’operazione di salvataggio e vendita ad Ubs di Credit Suisse. Alcune di queste, infatti, negli ultimi giorni sono state vendute da Deutsche Bank in modo cospicuo, provocandone una caduta del prezzo e alzandone il rendimento fino al 23%.
“Il sistema bancario dell’Ue è robusto e sicuro – ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz nella tarda mattinata, di fronte ai crolli delle banche – e possiede le strutture di controllo necessarie”. “Deutsche Bank – ha aggiunto – è una banca molto redditizia, non c’è motivo di preoccuparsi”. Una rassicurazione che trova riscontro negli indicatori sulla solidità patrimoniale della banca tedesca, così come buoni erano i dati sulla liquidità. Eppure, fanno sapere gli analisti, queste sono garanzie importanti e attendibili ma non assolute. A fare eco alle dichiarazioni di Scholz è arrivata Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea. “La Bce segue da vicino le vicende del mercato – ha detto di fronte ai leader del Consiglio europeo riunitosi oggi – ed è pronta a intervenire se sarà necessario.” Secondo la Bce la volatilità dei mercati potrebbe durare ancora, ma gli istituti di credito europei hanno una forte resistenza e tanta liquidità e questo viene considerato un elemento di forza rispetto alla speculazione dei mercati.