ENERGIA, idrogeno verde. La Germania ricorre al Marocco, ritenuto paese «pioniere» nel settore in Africa – Berlino scommette dunque su Rabat quale sua fornitrice di idrogeno verde e lo fa sottolineando il ruolo di quest’ultima come «pioniere» del settore nel continente aricano. Lo ha reso noto il notiziario tedesco (Tagesschau) mandato in onda da “Das Erste”, il primo canale televisivo della Repubblica federale, che ha dedicato un servizio di approfondimento agli assetti del Marocco.
Il Regno nordafricano si pone infatti al settimo posto nella graduatoria del 2023 relativa alla protezione del clima, appena dietro a Danimarca e Svezia. «L’energia verde prodotta da acqua, vento e sole copre già il 42% del fabbisogno energetico marocchino, mentre nel frattempo sono stati avviati progetti ancora più ambiziosi», illustra l’analista di materie energetiche Rahal Lagnaoui.
L’IDROGENO A VASTA COPERTURA DEL FABBISOGNO ENERGETICO
Rabat si è posta l’obiettivo di divenire leader mondiale nella produzione di idrogeno verde, questo grazie anche al sostegno fornito dai tedeschi, e allo specifico riguardo intende costruire un impianto che richiederà un investimento di 300 milioni di euro, che dovrebbe entrare in produzione a partire dal 2025. Attraverso i finanziamenti della Germania il Marocco sta compiendo la sua transizione energetica e, a fronte dell’aiuto in termini economici, Berlino riceverà idrogeno verde. «L’idea non è quella di fare del Marocco la futura “Hydrogen Russia”, bensì un attore importante con il quale produrre idrogeno verde a elevato valore aggiunto e bassi costi, in modo competitivo e a breve termine», questa la puntualizzazione di Samir Rachidi, vicecapo dell’Istituto nazionale di ricerca per l’energia solare e le nuove energie (IRESEN).
RIDUZIONE DELLA DIPENDENZA DAI COMBUSTIBILI FOSSILI
Questa intesa in campo energetico consentirà al Marocco di accelerare la propria transizione energetica e ridurre conseguentemente sia la propria dipendenza dai combustibili fossili che l’importazione di energia fossile. Tuttavia, rammentano gli esperti del settore, su questo cammino si pongono non poche sfide, a cominciare dalla scarsità d’acqua e dalla siccità. Per questo motivo, «l’idea è quella di utilizzare esclusivamente acqua di mare desalinizzata per la produzione di idrogeno», spiega Rachidi, sottolineando che «il Regno sta costruendo nuovi impianti di desalinizzazione con il supporto della Società tedesca per la cooperazione internazionale (GIZ) e KfW, che attualmente sono impegnate in un investimento pari a circa 700 milioni di euro nel settore idrico in Marocco».