In Sicilia potrebbe esserci il più grande giacimento di metano d’Europa: la scoperta nel Ragusano – La società Maurel e Prom “è ragionevolmente convinta di avere trovato uno dei più importanti giacimenti di metano d’Europa” nel Ragusano, in Sicilia.
Non solo giacimenti d’acqua. Il sottosuolo della Sicilia potrebbe avere anche il più grande giacimento di metano d’Europa. Dopo lo studio che ha rivelato la presenza di risorse idriche sotterranee senza precedenti nella Formazione di Gela, dalla provincia di Ragusa arriva la notizia di un immenso giacimento di metano. “Il Sud-Est della Sicilia nasconde, probabilmente, il più grande giacimento di metano d’Europa… ma a nessuno interessa”, ha affermato Tuccio D’Urso, già dirigente della Regione siciliana.
“Il 28 ottobre sono stato correlatore del convegno su “Ragusa città del petrolio” a settant’anni dalla scoperta del primo giacimento di greggio in Sicilia. Ho esposto due dati fondamentali. Il primo. Calcolando solo i dati dal 2010 ad oggi i comuni petroliferi siciliani hanno ottenuto oltre 500 milioni di euro per royalty. Il secondo: in forza di un decreto del febbraio 2018 emesso dal Dipartimento Energia da me diretto, autorizziamo la Maurel e Prom, società petrolifera francese, a eseguire rilievi in un’area comprendente la provincia di Ragusa, parte del Calatino e del Siracusano”, ha affermato ancora Tuccio.
“Bene. Dopo due anni di lavoro e di interpretazione dei dati raccolti e dopo avere speso oltre 17 milioni, quella società è ragionevolmente convinta di avere trovato uno dei più importanti giacimenti di metano d’Europa, ma, incredibilmente, pare non interessare a nessuno, ad iniziare dalla politica siciliana, passando a quella nazionale, alla società petrolifera nazionale, ai sindaci dei comuni interessati. Incredibile ma vero”, continua Tuccio.
Al momento, non ci sono stime precise sulle dimensioni del giacimento e la Maurel e Prom, pur confermando la presenza di metano nel sottosuolo, non si sbilancia ancora nel definirlo il più grande giacimento di metano d’Europa. Negli ultimi mesi, le ricerche si sono concentrate in particolare nella zona di San Giacomo Bellocozzo. Attraverso la propagazione di leggere vibrazioni in grado di generare onde elastiche captate da geofoni wireless, è stata condotta una mappatura del terreno. Secondo quanto reso noto da Tuccio, i risultati sono stati inviati all’Istituto Nazionale di Geofisica di Israele e ad una società peruviana specializzata nelle analisi delle risultanze sismiche: i risultati sono stati incoraggianti.
In un momento in cui l’Italia, così come il resto d’Europa, è in difficoltà sul fronte energetico, per via del taglio degli approvvigionamenti di gas dalla Russia, disporre di un grande giacimento di metano in Sicilia sarebbe una grande opportunità, assolutamente da sfruttare.
“Probabilmente questa piccola società che ha mostrato un intuito superiore a quello dei grandi colossi dell’energia avrebbe bisogno di supporti per poter proseguire nella campagna di ricerche e, soprattutto, poter iniziare ad estrarre il gas. Questo silenzio non lo comprendo”, conclude Tuccio, che si dice stupito “dall’immobilismo attorno a questa importante scoperta”.