L’intelligenza asintomatica della Boldrini

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Non comprendo l’imbarazzo generale e l’unanime riprovazione per il protocollo stabilito nell’incontro tra il capo del Consiglio europeo, Charles Michel, il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e Recep Tayyip Erdoğan, presidente della Turchia.

Lui, rappresentante dei Fratelli musulmani, ha portato la Turchia ad essere guidata – per sua stessa asserzione – dalla Fratellanza, e quindi a definirsi ufficialmente islamica.

Quanto è accaduto presenta una complessità simbolica e politica difficilmente riassumibile in poche righe.

Innanzitutto, più nel male che nel bene, lui è un leader politico che, piaccia o meno alle posizioni personali, rappresenta un popolo. Loro, la von der Leyen e il Charles Michel, sono dei rappresentanti di un comitato di affari, un’organizzazione di Stati senza sovranità decisionale, di una Europa di mercanti senza dignità politica. Loro si presentano con il piattino dei sacrestani, o con il cartoncino dei questuanti, a supplicare riconoscimenti e a mendicare comprensioni, mentre Lui esercita la sua funzione di guida anche spirituale.

Invece di imporre embarghi e sanzioni verso il colui che calpesta diritti umani nella più ampia accezione e con le più disparate ritorsioni, che con l’arma del ricatto dell’invasione migratoria taglieggia l’Europa, questa Unione dannosa e imbelle fa la voce grossa con l’amico Egitto, mentre frigna comprensione al tiranno della mezzaluna.

Poi, i non-pensanti della tolleranza e della subdola difesa delle tradizioni altrui devono mettere d’accordo i loro neuroni, trovare una sincronicità dei dendriti e una coerenza di sinapsi. Non posso, a questo punto, non fare riferimento all’intelligenza dell’esilaranta (non è un refuso) Laura Boldrini e, in maniera più elevata, a Olinto di Pietro Metastasio: una intelligenza – quella della emerita – che è come l’Araba fenice “che vi sia, ciascun lo dice; dove sia, nessun lo sa”.

L’Addolorata dei diversi, l’Ancella degli invasori, la Vestale della neolingua rivendicava il velo quale simbolo di tradizione. Allora, l’insopportabile prefica, deve beccarsi la tradizione in toto, e non solo quando serve alla difesa dei nemici della Nazione.

E comunque, lo dico per fatto personale, io, la von der Leyen e la Boldrini, non le farei sedere neanche su uno dei miei divani.

Di Adriano Segatori

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