Estate – Siamo alle porte dell’estate ed una delle più grandi risorse del nostro Paese, il turismo, ancora soffre ed ha, comunque, perso i ponti primaverili a seguito di alcune limitazioni ancora esistenti e la cui fondatezza appare, quanto meno, opinabile dal punto di vista sanitario, ma certamente devastante per le attività, come il copri fuoco e le restrizioni a bar e ristoranti.
Il settore è assolutamente strategico e rappresenta il 13% del PIL nazionale, per cui una particolare attenzione è doverosa. Appena sufficienti le risorse dedicate dal PNRR, pari a circa 7 miliardi di Euro, ai quali si aggiunge quasi un miliardo e mezzo proveniente dal Fondo Complementare nazionale per il Piano Strategico Grandi attrattori culturali, che prevede il finanziamento di 14 interventi.
Turismo, cultura ed infrastrutture sono settori strettamente connessi e mi auguro che i molti interventi necessari vengano portati realmente a termine, confidando in un vero taglio della burocrazia ed in una specifica formazione di chi dovrà gestire i fondi nel concreto, e che vengano messi in campo ulteriori progetti per valorizzare le nostre numerose bellezze, molte delle quali si trovano in aree interne e sono poco conosciute.
I titoli dati dal PNRR vanno nella giusta direzione di quattro linee di azione: “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, “Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale”, “Industria culturale e creativa 4.0” particolarmente rivolta al settore cinematografico, “Turismo 4.0”.
Ma, si sa, tra i titoli e la loro declinazione, ma soprattutto la loro effettiva attuazione, c’è un mare e spero vivamente sia percorso con determinazione e buone intenzioni nell’interesse generale, avendo il timore che la variopinta composizione dell’attuale Governo Draghi possa indurre i singoli partiti a posizioni ideologiche e di parte che poco avrebbero a che fare con il bene comune.
Nel quadro generale, però, già si notano criticità.
Del tutto insufficienti gli stanziamenti per la Capitale. Roma, che dovrebbe essere la locomotiva del Pese e che oggi si trova in condizioni non degne di una grande metropoli europea, avrebbe avuto bisogno di interventi pesanti e non di solo poco più di cento milioni limitati sostanzialmente al progetto che mette insieme il Parco Archeologico dell’Appia Antica ed il Museo nazionale romano. Altro grande assente appare il turismo balneare, appena toccato, direi per caso, da alcuni interventi mirati a diversi e non specifici obietti del settore.
In tutto ciò, di fondamentale importanza saranno le regole per la circolazione dei cittadini non solo italiani, ma anche europei, considerato che la gran parte del turismo nel nostro Paese proviene dall’estero ed il trend percentuale è in crescita. Infatti negli ultimi 10 anni pre Covid il turismo italiano ha avuto un aumento costante, ma ha subito anche dei cambiamenti come evidenziano i dati forniti dall’ultimo rapporto Censis. La durata media dei soggiorni è diminuita da 3,9 a 3,3 giorni ed , in termini di arrivi, la crescita percentuale degli stranieri è stata del 58,1% mentre quella degli italiani si è fermata al 22,1%.
Nel nostro Paese è stata già introdotta la “Certificazione Verde” dal decreto anti-Covid del 22 aprile scorso, una sorta di lasciapassare che consentirà di spostarsi tra regione di diverso colore, ma anche per partecipare a feste di nozze, grandi concerti e, con tutta probabilità, andare in discoteca.
Anche l’Europa, che nella gestione della pandemia non ha proprio brillato, si è mossa sul tema mettendo in campo l’Eu Digital Covid Certificate, da adottare con Regolamento, quindi con una legge europea immediatamente efficace, che dovrebbe essere disponibile a partire dal primo luglio prossimo. Si tratta di una certificazione simile al nostro Green Pass nazionale, rilasciata a cittadini vaccinati, o che hanno avuto e superato l’infezione o che sono risultati negativi al test antigenico o molecolare nelle 48 ore, per il quale ultimo saranno anche stanziati fondi.
“Almeno 100 milioni dal budget UE destinati all’acquisto di test da destinare gratuitamente ai cittadini, nessuna misura restrittiva aggiuntiva all’ingresso per chi proviene da altri Stati membri, salvo motivi impellenti dettati dalla necessità di proteggere la salute pubblica e, soprattutto, un sistema unico armonizzato a livello europeo essenziale per la ripresa del settore turistico ed economico nel suo complesso: sono soddisfatto”. Lo dichiara l’europarlamentare di FDI-EC Nicola Procaccini, coordinatore per il Gruppo dei Conservatori nella Commissione Libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento europeo, a margine della riunione interistituzionale durante la quale Parlamento e Consiglio hanno raggiunto un accordo sul Regolamento che darà il via al Certificato digitale Covid dell’UE.
Confido che si potrà passare un’estate serena, facendo sempre attenzione, così come auspico che il Governo, nel momento di augurabile calma dato dall’estate e dal piano vaccinale che sta andando avanti speditamente, ponga particolare attenzione a prepararsi per l’autunno, stagione nella quale recrudescenze influenzali sono prevedibili ed il nostro Sistema Sanitario Nazionale non può trovarsi impreparato.