Svolta del Marocco, il punto dell’On. Souad Sbai –
In Afghanistan i talebani 2.0 danno vita all’Emirato islamico con tanto di ministero della promozione della virtù e della prevenzione del vizio e annessa polizia morale mentre le recenti elezioni tenutesi in Marocco segnano l’inizio di quella che può essere una svolta epocale. Sono state le elezioni del cambiamento come ha sottolineato l’On. Souad Sbai, dopo dieci anni di governo guidato dal Partito per la giustizia e lo sviluppo (Pjd), a cui il Re Mohammed VI in una sorta di imposizione aveva affidato la guida del paese per evitare che fosse inghiottito dal disastro della Primavera araba, segnati dal fallimento economico, da un livello di povertà mai registrato nel paese e da una serie di scandali che hanno coinvolto i dirigenti del Pjd, hanno nettamente vinto i liberali di centro-destra del raggruppamento nazionale degli indipendenti (Rni) con 82 seggi su 125.
Nonostante le pressioni delle fazioni islamiche e dei Fratelli musulmani non siano mai cessate al fine di instaurare un governo in stile talebano basato sull’austera applicazione della sharia, alle urne si è recato oltre il del 50% della popolazione per esigere con forza il cambiamento liberale.
L’On. Sbai non ha dubbi nel ritenere che il fallimento del Pjd sia dovuto al fatto che abbiano governato secondo i precetti sanciti dall’islam politico, e nel ritenere necessaria la messa al bando di quel tipo di partiti(islamisti), ammonendo l’Europa a fare attenzione e ad agire in tal senso prima che sia troppo tardi.
Governare la nazione secondo i dettami dell’islam politico comporta la morte della democrazia, non a caso prima dell’avvento degli Ayatollah in Iran e dei talebani in Afghanistan e della conseguente instaurazione della teocrazia islamica, nelle due nazioni vigeva la democrazia e la libertà per le donne.
I governi che vogliono applicare la legge coranica, sulla base di un totalitarismo politico-teocratico venduto al mondo come religione di pace amore e tolleranza, negando la libertà e i diritti delle donne non devono, come ha con forza sostenuto l’On. Sbai, essere accettati e tanto meno si deve dialogare con questi criminali terroristi, confermando la tesi di chi scrive secondo cui il riconoscimento del fasullo governo talebano va negato con tutte gli strumenti politici possibili per non legittimare il terrorismo di matrice islamista, per evitare che altre organizzazioni terroristiche della stessa matrice emulino i talebani e stando all’attenta disamina della succitata On. per far comprendere alle altre nazioni islamiche che la svolta liberale come quella marocchina è gradita. L’esito delle elezioni riflette la necessità più volte sostenuta dal sovrano di modernizzare l’islam e renderlo al passo con in tempi in modo da permettere al popolo di vivere in libertà e democrazia, ma per far questo a detta dell’On. Sbai è indispensabile, contrastare i salafiti, i Fratelli musulmani i loro finanziatori e paesi come la Turchia e il Qatar che non a caso è tra le nazioni che ha offerto ai talebani l’opportunità di spezzare l’isolamento politico riconoscendone il sedicente governo. Alla luce del risultato delle elezioni il Marocco può continuare a fungere da guida per gli altri paesi islamici a patto che il nuovo governo marocchino targato Rni sappia tramutare in fatti concreti il cambiamento liberale legittimante preteso dal popolo e ridimensionare politicamente la sinistra pronta, come nota l’On. Sbai, a far leva su qualunque cosa pur di destabilizzare il governo.
Di Cosimo De Vitis