Ballottaggio Roma – I recenti disordini avvenuti nella Capitale a ridosso della importante tornata elettorale del ballottaggio tra Enrico Michetti e Roberto Gualtieri, rischiano di offuscare la sfida politica delle amministrative, oltretutto spostandola su di un piano più generalmente ideologico e fuori contesto, oltre che terreno di strumentalizzazioni.
Diciamo subito che tutto il mondo politico, senza distinzione alcuna, ha condannato gli episodi di violenza posti in essere da pochi facinorosi e da minuscole forze politiche che, quando si sono presentate sempre isolate a qualsivoglia elezione, hanno raccolto risultati prossimi allo zero, episodi che hanno offuscatototalmente la protesta di tanti cittadini che hanno manifestato pacificamente, in una piazza stracolma, le cui ragioni si possono condividere o meno, ma, di certo, avevano tutto il diritto di manifestarle in un Paese democratico come il nostro.
Si tratta, come detto, di pochi facinorosi ma il problema non è da sottovalutare ed auspico che, in futuro, ci sia una più attenta valutazione da parte di chi ha la responsabilità della nostra sicurezza e dell’ordine pubblico, considerato che, se detti episodi sono stati possibili, qualcosa evidentemente non ha funzionato.
Di certo i neo fascisti nulla hanno a che fare con una destra moderna di governo e motore di quei principi del conservatorismo, a cui partecipano sensibilità liberali, popolari e cattolico democratiche, che è quanto più lontano da rigurgiti fascisti di pochi scalmanati, le cui distanze sono siderali e sono state già ampiamente sottolineate dalla storia fin dai tempi in cui Giorgio Almirante fece eliminare dalle sedi del MSI qualsiasi riferimento nostalgico, ed erano gli anni ‘70 , fino ad arrivare alle dichiarazioni di Fiuggi ed in ultimo alle chiare posizioni di Fratelli d’Italia più volte ribadite da Giorgia Meloni, la quale, in ultimo, nella recente intervista al Corriere della Sera le ha ricordatenuovamente scandendo a chiare lettere: “ Con me non c’è posto per i nostalgici del fascismo. La sinistra li usa come utili idioti”.
Il clima, comunque, è incandescente ed auspico che i romani vadano, in ogni caso, a votare numerosi, essendoci il rischio di unastensionismo ancora maggiore rispetto a quello già preoccupante del primo turno, nel quale la presenza di migliaia di candidati ha,di sicuro, spinto amici e parenti a recarsi alle urne, motivazione questa che non sussiste nel ballottaggio.
Auspico, altresì, che vengano giudicati i due candidati per quella che è la loro storia, i loro programmi, le loro capacità di condurre la complicata macchina amministrativa della Capitale e la loro squadra, perché credo che risolvere il problema dei rifiuti, decongestionare il traffico, far funzionare i mezzi pubblici, eliminare burocrazia inutile, avere un’amministrazione efficiente non sia appannaggio di una specifica ideologia, ma sia semplicemente una questione di buon senso nonchè di capacità di mettere a terra i progetti e realizzarli, il che necessita, oltre che di un Sindaco illuminato, anche di una Giunta di altissimo livello.
E’ evidente che il votare Gualtieri darà continuità ad una struttura, quella del PD, che ha già governato la Capitale per decenni e gli elettori hanno di sicuro tutti gli elementi per giudicarla, viceversa il votare Michetti sarà una novità, date le sue caratteristiche di tecnico con professionalità specifica in materia di Enti Locali, inoltre parte della sua squadra di governo è già nota, ed andrà da Simonetta Matone a Vittorio Sgarbi, fino alla recente disponibilità di Guido Bertolaso, espressamente richiesta dal candidato di centro destra.
Gli esclusi, Calenda e Raggi, hanno assunto posizioni alquanto ambigue.
Il primo, sostanzialmente smarcandosi dalla sua posizione super partes, ha annunciato che voterà Gualtieri ma a titolo personale e la sua lista non farà apparentamenti restando all’opposizione. Politicamente non mi sembra avere molto senso riguardo al governo della città, ciò avrebbe tutt’al più senso per futuri percorsi a livello nazionale, d’altra parte mi sembra naturale che Calendaabbia ambizioni che vadano al di là di Roma.
Ad ogni modo una indicazione è stata data, anche se dubito che possa avere un effetto concreto considerato l’elettorato di natura civica e non strutturato dell’ex Ministro.
La Raggi sembra restare più equidistante, ma il M5S è chiaramente pro Gualtieri, così come Renzi, il che è naturale governando insieme ed avendo fatto alleanze in altri territori.
Ad ogni modo le sinistre, considerando ormai di quella parte anche il M5S, faranno fronte, contro un altrettanto agguerrito fronte del centro destra a trazione FdI, che, soprattutto a Roma, è di gran lunga il primo partito della coalizione (anzi il primo partito della città) e che avanza inesorabilmente nei consensi in tutta Italia.
Vedremo i risultati che, mi azzardo a pronosticare, arriveranno sul filo di lana e, ribadisco, spero che gran parte dei romani vada a votare facendo valere la propria preferenza, a maggior ragione in una sfida così importante ed incerta.
Di Antonfrancesco Venturini
Votare al ballottaggio è un obbligo morale per coloro che non abbiano votato al primo turno eche sono insoddisfatti della Roma della Raggi e dei suoi predecessori di Sinistra