“Ccà pare Casamicciola” – Si avvicinano le festività, turbate dalla grave situazione economica ed internazionale, ma anche dalla tragedia di Ischia, e proprio le festività mi portano a ricordare il capolavoro di Edorado De Filippo “Natale a casa Cupiello” nel quale il grande attore e commediografo, stupito ed irritato dal caos che la moglie e la figlia avevano creato in casa a seguito di un litigio, esclamava la frase, ormai famosa, “Ccà pare Casamicciola”.
Insomma la ridente località mediterranea è considerata simbolo di disordine, certo l’espressione trova la sua origine nel terremoto del 1883 ma mai come oggi è attuale.
Si cercano colpe e la magistratura si attiva aprendo fascicoli contro ignoti.
Conte è stato attaccato sul così detto “Decreto Genova” (il D.L.109/2018), che ha accelerato la definizione delle procedure di condono anche per Casamicciola. L’ex Presidente del Consiglio si è difeso sostenendo che non aveva fatto alcun condono, ma aveva semplicemente dato un percorso più veloce alle pratiche già presentate in base alle precedenti normative, che dormivano all’interno degli uffici.
Essendo sempre meglio rendersi conto di cosa si stia parlando, per chi ha voglia di leggerlo ricordo il testo esatto dell’art.25 di detto D.L. :”Al fine di dare attuazione alle disposizioni di cui al presente capo, i Comuni di cui all’articolo 17, comma 1, definiscono le istanze di condono relative agli immobili distrutti o danneggiati dal sisma del 21 agosto 2017, presentate ai sensi della legge 28 febbraio 1985, n. 47, della legge 23 dicembre 1994, n. 724, e del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269D.L. 30/09/2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, pendenti alla data di entrata in vigore del presente decreto. Per la definizione delle istanze di cui al presente articolo, trovano esclusiva applicazione le disposizioni di cui ai Capi IV e V della legge 28 febbraio 1985, n. 47.”
Quindi Conte ha ragione nel sostenere che non ha introdotto alcun nuovo condono in senso tecnico, ma, da un’attenta lettura della norma, si rileva, all’ultimo comma, che si è prevista l’applicazione per tutti delle disposizioni della vecchia L.n.47/85, che è decisamente più permissiva delle successive. Pertanto, in effetti,
una specie nuova di condono, basata però sui precedenti, è stata introdotta. Insomma, alla fine della fiera, la norma Conte sembra aver, comunque, facilitato molte regolarizzazioni.
Può addebitarsi, quindi, a Conte la responsabilità di quel che è successo? Una risposta positiva sarebbe certamente faziosa, la colpa vera è di tutti, direi, per usare un termine elegante, che ci troviamo di fronte ad una “colpa diffusa”, con un sistema Paese che ancora fatica a darsi delle regole ed ad applicarle, con molti cittadini che delle regole se ne infischiano, con una giustizia lenta e farraginosa, con amministrazioni comunali poco efficienti, prive di risorse e soggiogate da una burocrazia soffocante, il risultato di tutto ciò è
che una mattina ci svegliamo tutti, piangiamo i morti e tentiamo di trovare dei colpevoli su cui scaricare una rabbia repressa, magari urlando “Caà pare Casamicciola”. La verità è che da troppo tempo manca un Governo stabile di legislatura che non debba occuparsi solo dell’immediato e delle emergenze, ma che abbia la possibilità e la capacità di programmazioni a medio e lungo termine.
Il Consiglio dei Ministri si è immediatamente attivato non solo mettendo a disposizione risorse e mezzi, ma anche approvando un decreto legge che ha previsto prime misure in favore della popolazione dei Comuni di Casamicciola e Lacco Ameno, tra cui la sospensione dei termini di adempimenti e versamenti tributari e contributivi o delle cartelle di pagamento e la sospensione dei termini processuali.
Va tutto bene, ma si dovrà mettere mano ad un serio intervento strutturale per la tutela del territorio, con procedure snelle ed efficaci, semplificando e liberalizzando molti interventi, d’altra parte l’apertura di una finestra o una veranda non hanno mai fatto male a nessuno, nonché coniugando la sicurezza ed il rispetto dell’ambiente e dei luoghi culturalmente preziosi con lo sviluppo economico ed urbanistico.
Il Governo di legislatura avrà tutto il tempo necessario per raggiungere questo obiettivo ed anche su questo i cittadini lo giudicheranno.
“Ccà pare Casamicciola”

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