Confassociazioni, nel mirino transizione energetica e competenze – Confassociazioni, grande confederazione di associazioni di professionisti, imprese e manager, che conta 739
associazioni aderenti con più di 1milione e 269mila iscritti, ha tenuto la sua assemblea generale nella quale è stata rinnovata la fiducia al presidente Angelo Deiana, ed all’intero Ufficio di presidenza uscente composto da Franco Pagani, Riccardo Alemanno e Federica De Pasquale.
Un vero e proprio programma di legislatura è uscito dall’assemblea e dagli eventi in concomitanza ad essa come la conferenza stampa di presentazione del progetto “Italia Competente” ed il convegno internazionale sulla “Transizione energetica e globalizzazione”, che ha avuto come ospite d’onore l’Ambasciatore del Canada in Italia Elissa Golberg, il cui intervento è stato particolarmente apprezzato sia in quanto quest’anno si celebra il 75° anniversario delle relazioni bilaterali tra Italia e Canada, sia in quanto questo Paese è all’avanguardia nell’utilizzo e produzione di idrogeno verde, incontro al quale hanno partecipato numerosi parlamentari, il presidente della Regione Piemonte, manager ed esperti di altissimo livello.
“Transizione energetica e globalizzazione. Questo il focus della nostra conferenza internazionale che si è svolta presso la Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari, a Roma. Una sfida globale che interessa ognuno di noi per il futuro digitale e la salvaguardia ecologica del nostro Pianeta.” Lo ha dichiarato in una nota Angelo Deiana, Presidente di Confassociazioni.
“Porsi come obiettivo il passaggio dalle energie non sostenibili a quelle sostenibili” – ha proseguito Deiana – “non deve essere più un momento di mero dibattito ma un’azione consapevole e concreta da mettere in campo al più presto se vogliamo lasciare ai nostri giovani e a quelli futuri che verranno un pianeta degno di essere vissuto. Indubbiamente i tanti miliardi del PNRR indirizzati per tale scopo sono un aiuto notevole, ma non dimentichiamo che il contributo più forte proviene dalle azioni quotidiane che ognuno di noi compie”.
“Abbiamo raggiunto quota 8 miliardi sul nostro Pianeta il che indica – ha concluso il Presidente di Confassociazioni – una crescita della domanda di energia maggiore. Siamo ormai in un mondo che richiede sempre più energia per la transizione digitale ma, nel contempo, dobbiamo guidare il passaggio verso un ambiente più green, più sostenibile, sia per garantire un risparmio per i cittadini, sia per evitare problemi ambientali. Ma non basta: le ultime vicende belliche ci hanno dimostrato che dobbiamo gestire in modo
nuovo la globalizzazione, gestendo le partnership globali in termini di diversificazione e risk management”.
Dal dibattito è emerso come i tre pilastri dell’ambiente, dell’economia e del sociale debbano andare di pari passo ed è assolutamente necessario un piano energetico a livello europeo, che diversifichi il più possibile le fonti di approvvigionamento e potenzi la produzione locale.
La transizione verde non può prescindere dallo sviluppo del digitale che, se pienamente attuato, comporterebbe una riduzione drastica delle emissioni, così come dei costi.
Rispetto a ciò un esempio potrebbe essere quanto mai illuminante.
Nel campo delle operazioni immobiliari (compravendite e locazioni) è stato fatto uno studio su 1000 agenzie ed è stata considerata la conclusione, riduttiva, di due contratti al mese, nei quali, come minimo ci sono due parti, si avrà un totale di 24.000 contratti in un anno con il coinvolgimento di almeno due persone
contraenti, pertanto 48.000 persone. Solo per firmare analogicamente il contratto le parti si debbono spostare, ed i costi di spostamento relativi alle 48.000 persone sono stati calcolati in circa 3 milioni di Euro.
Immaginando di moltiplicare tale importo per tutti i contratti immobiliari che si fanno nel nostro Paese, la somma totale sarà veramente importante.
Ora se tutti avessero la firma digitale, tale spesa non esisterebbe, così come si eliminerebbe l’inquinamento generato dagli spostamenti.
Di tali esempi se ne potrebbero fare a migliaia, ma credo che questo sia piuttosto eloquente. Confassociazioni ha intenzione di essere in prima linea sull’argomento facendo sentire la propria voce costruttiva ai centri decisionali.
Altro tema nel mirino della confederazione è quello della competenza.
Il nostro Paese è ricchissimo di competenze in ogni campo, ma troppo spesso domanda ed offerta non si incontrano semplicemente perché non sono a conoscenza l’una dell’altra.
Per riempire questo gap è stata concepita “Italia competente” presentata in conferenza stampa al Senato.
“Nasce”L’Italia competente”, una nuova piattaforma, un super-Linkedin di Confassociazioni per chi abbia le competenze e si voglia impegnare nella politica, nelle istituzioni, nell’economia e nella formazione” – ha dichiarato il presidente di Confassociazioni- ” Questo Paese ha bisogno di competenze e deve vivere su quello che è il suo patrimonio, culturale e manifatturiero. Ma anche per fare manifattura ci vogliono le competenze. Il futuro è dell’economia della conoscenza, noi di Confassociazioni ci siamo, abbiamo creato
questa piattaforma e la svilupperemo nei prossimi mesi proprio per trovare le persone competenti e metterle a disposizione di tutti: politica, formazione, economia”.
Insomma un programma ambizioso a tutto tondo, la società civile che si mobilita come azionista del Paese, non per chiedere con il cappello in mano al politico di turno, ma per dare il proprio contributo allo sviluppo ad ogni livello. “Non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese”, questo diceva John Fitzgerald Kennedy e Confassociazioni lo ha preso alla lettera.