A Roma al Teatro di Villa Lazzaroni “UN LIBRO IN SCENA IN GIALLO NARCISO”, Regia Gerardo Placido – In collaborazione con TEATRO VILLA LAZZARONI FONDAMENTA TEATRO E TEATRI
Il giorno 06 maggio 2023 presso il Teatro di Villa Lazzaroni Via Appia Nuova 522 (Roma) ore 18:00 per la Regia Gerardo Placido “UN LIBRO IN SCENA IN GIALLO NARCISO” spettacolo tratto: dal romanzo Giallo Narciso di Donata Maria Biase edito da Cairo.
Comunicazione e organizzazione Fausta Tricarico e Massimiliano Messere.
Direzione Artistica Gerardo Placido.
Al termine dello spettacolo presentazione del libro Giallo Narciso con la partecipazione dell’autrice Dott.ssa Donata Maria Biase moderano Carola Carulli e Alessandro Pisegna.
Nel corso della serata interverrà inoltre Giovanni Calì, Direttore Sportivo della Nazionale del Cuore Attori e Cantanti, impegnato da sempre nella realizzazione di eventi e partite di solidarietà, beneficenza e raccolta fondi per la Prevenzione e Sicurezza Stradale.
Per info:
Fausta Tricarico: 388.186.8249
Massimiliano Messere: 349.515.80.86 – 353.448.30.70
produzionegerardoplacido@gmail.com
Ufficio stampa Teatro di Villa Lazzaroni
Federica Guidozzi (+39) 347 7749976
comunicazione@fondamentateatroeteatri.it
prenotazione obbligatoria presso
Teatro di Villa Lazzaroni
Via Appia Nuova, 522 – Via Tommaso Fortifiocca, 71 (parcheggio gratuito) – 00181 Roma
Info e prenotazioni: 392 4406597 – teatrovillalazzaroni@gmail.com
www.teatrovillalazzaroni.com
PRODUZIONE GERADO PLACIDO
P.zza castello 13 26900(Lodi)
e-mail:produzionegerardoplacido@gmail.com
Tel: 388.186.82.49 – 349.515.80.86 – 353.448.30.70 2
Direzione musicale Antonio Deodati
Direzione tecnica Vito Coviello
Teatro e Musica con i RENANERA
Regia e Voce recitante Gerardo Placido Aiuto Regista Maurizio Faraoni in scena Unaderosa, Cinzia Clemente, Guido Manfredi musicisti Unaderosa (voce) Antonio Deodati (tastiere, cori) Massimo Zyryab Catalano (chitarre)
“Mi capita spesso di entrare in libreria per curiosare un po’ e fare a volte l’acquisto di un libro nuovo da aggiungere alla mia “folla” che piega le povere mensole attaccate alla parete del mio studio. Non è colpa mia se leggo ancora le storie stampate sulla carta… e chiedo perdono e rispetto per le nuove edizioni di carattere tecnologico e ai loro meriti. E poi quasi mai ho l’idea di portare in scena un libro, tanto meno una storia d’amore.
Oltretutto non mancano certamente storie e raccolte di grandiose opere teatrali che partono da Eschilo, Sofocle ed arrivano fino ai bravissimi autori dcl nostro caro secolo. Ma il personaggio principale di questo romanzo, che mi è capitato in maniera simpatica sulla scrivania, Elisa, mi ha catapultato indietro di secoli, attraverso le tante tumultuose storie d’amore ed i personaggi a tutti noi noti, come la bella Giulietta e l’affascinante Cleopatra di William Shakespeare, “… fatta della stessa materia di cui sono fatti i sogni…”, la bellissima Didone (“solo quest’uomo ha commosso i miei sensi e l’animo mi ha fatto vacillare”) dall’Eneide del Sommo Virgilio… “Ah questo amore così fragile, così tenero, così disperato” del carissimo Prévert. L’amore, l’amore, quante gioie, sospiri e sofferenze. “Chi non amò, non meritò di nascere” … disse qualcun altro. Dunque proprio lei (!), sì , forse è stata Didone, proprio lei, ad ispirarmi e a guardare con attenzione Elisa di Giallo Narciso ed il suo struggente amore verso un uomo che un giorno, ancora una volta, alla mia tenera età, faccio l’ennesima scommessa in una bella avventura teatrale. Una messa in scena in cui la parola e la poesia saranno le protagoniste. Con esse l’arte della musica e del canto per meglio esprimere le emozioni di questa intensa passione d’amore. E l’amore di Elisa, che racconta in un diario, un piccolo libriccino d’amore, la sua relazione con un uomo affascinante e bello. Nelle pagine di questo diario crea un colloquio con la sua cara mamma, la quale non potrà comunque corrispondere. Un giorno, come tanti, dimentica il diario su un treno e il diario finisce nelle mani di un’altra viaggiatrice. La viaggiatrice che era seduta di fronte ad Elisa aveva notato durante il viaggio uno strano abbigliamento della ragazza ed un fondo di tristezza nel suo sguardo fisso fuori dal finestrino, con gli occhi lucidi, arrossati, forse da un pianto. La ragazza teneva stretto a sé questo libriccino che, nella fretta di scendere alla sua stazione, dimentica sul treno. Allora, incuriosita, incomincia a leggere il diario della ragazza e, nelle parole della dolce e fragile Elisa,
rivede sé stessa ed alcune fasi della relazione con il suo uomo che l’aveva lasciata e questa diventa forse l’occasione per affrontare i suoi “fantasmi”. Fantasmi e misteri che emergono in quella lettura e che si intrecciano in una avventurosa storia d’amore in cui c’è più di un cuore da salvare.”