I parlamentari libici delle amministrazioni rivali della nazione nordafricana devastata dalla guerra si sono incontrati ieri in Marocco per l’ultimo round di colloqui di pace. Nella città costiera di Bouznika, a sud della capitale Rabat, i parlamentari per i colloqui che precedono un importante incontro in Tunisia previsto per il 9 novembre.
I colloqui seguono un accordo di cessate il fuoco “permanente” sostenuto dalle Nazioni Unite firmato in Svizzera il mese scorso, inteso a spianare la strada verso una soluzione politica al conflitto stridente del paese.
La Libia, con le più grandi riserve accertate di petrolio greggio dell’Africa, è stata devastata dal conflitto per quasi un decennio, dal rovesciamento e dall’uccisione del dittatore Muammar Gheddafi in una rivolta sostenuta dalla NATO nel 2011. Da allora è stato dominato da gruppi armati e diviso tra due amministrazioni che si sono opposte aspramente: il Governo di Accordo Nazionale (GNA) nella capitale Tripoli e un’amministrazione rivale a est sostenuta dall’uomo forte militare Khalifa Haftar.
Le fazioni in guerra sono tornate al tavolo dei negoziati a settembre in colloqui sostenuti dall’ONU, con negoziati in Marocco, Egitto e Svizzera.
I dettagli dell’ordine del giorno dei colloqui in Marocco non sono stati resi noti. I negoziatori stanno spingendo sforzi paralleli per mediare la pace in Libia, con la sezione militare dei colloqui che si svolge questa settimana per la prima volta sul suolo libico.
Martedì, ex ufficiali nemici si sono riuniti in una commissione militare congiunta e hanno concordato una road map per l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco.
Di Laila Maher