Tensioni in Tunisia, dove le forze di sicurezza hanno fatto uso di gas lacrimogeni ieri sera per disperdere un gruppo di manifestanti durante una protesta a Om Laarayes, nel governatorato di Gafsa, che erano riusciti ad entrare nella locale sede dell’Agenzia delle entrate.
Ne danno notizia alcuni media locali, precisando che gli incidenti si sono verificati al termine di una lunga giornata di proteste contro le misure adottate dal governo centrale a favore dello sviluppo della regione giudicate insufficienti dai manifestanti.
Anche in altri governatorati a sud si stanno registrando in questi ultimi giorni tensioni sociali e proteste, tanto che la difficile situazione economica e sociale di queste zone è stata al centro di un incontro tra il presidente della Repubblica Kaïs Saïed e il primo ministro Hichem Mechichi. Uno dei problemi più grandi che si sta verificando nelle regioni del sud tunisino è la mancanza di bombole di gas a uso domestico, essenziali per la vita di tutti i giorni dei cittadini, poiché molte zone non sono collegate alla rete del gas metano.
Il mancato approvvigionamento è dovuto al blocco dei rifornimenti di una azienda del Groupe Chimique Tunisien a Gabes da parte di un gruppo di manifestanti che rivendicano misure di sviluppo a favore della regione.
A tal proposito, Kaïs Saïed ha sottolineato l’imperativo di assicurare l’approvvigionamento dei prodotti necessari ai tunisini, si legge in una nota della presidenza, invitando a applicare la legge “contro tutti coloro che vogliono bloccare le strade e impedire la consegna dei prodotti alimentari e di base ai cittadini”. Il presidente tunisino ha infine sottolineato l’importanza di “coniugare gli sforzi ed evitare le divisioni al fine di superare le difficoltà finanziarie che sta attraversando il Paese, ponendo l’interesse della nazione e dei cittadini al di sopra di ogni altra considerazione”.
di Laila Maher