Una nuova fase di stabilizzazione istituzionale è attesa in Libia, dove il premier designato Abdul Hamid Dbeibeh è al lavoro in vista delle elezioni del prossimo 24 dicembre. Nella giornata di oggi incontrerà il premier greco Kyriakos Mitsotakis e quello italiano Mario Draghi.
Mitsotakis, che sarà accompagnato dal Ministro degli Affari Esteri, Nikos Dendias, ha osservato che la Libia sta compiendo i primi passi per ripristinare la normalità, per questa ragione la Grecia farà tutto il possibile per rafforzarla. “Una condizione necessaria per la normalità è il ritiro di tutte le truppe e mercenari stranieri”.
Ma la questione verte anche il memorandum turco-libico siglato lo scorso anno che, secondo Dendias, “in una Libia normale, non può essere valido” perché esclude chi si trova nella linea gra i due paesi.
Certo, la Grecia sostiene il nuovo governo e i suoi sforzi per portare il Paese a elezioni credibili e inclusive, ma durante i suoi incontri in Libia Mitsotakis solleverà la questione del memorandum, vista la presenza di passaggi che violano il diritto internazionale.
Ad Atene c’è una forte convinzione che la riapertura dell’Ambasciata greca a Tripoli, così come il ripristino del Consolato Generale a Bengasi, contribuirà in modo significativo al rafforzamento della cooperazione bilaterale in tutti i settori.
Secondo il programma ufficiale Mitsotakis incontrerà nel primo pomeriggio di oggi il Primo Ministro del governo di transizione dell’unità nazionale della Libia (GNU), Abdul Hamid Dbeibeh mentre Dendias avrà un incontro con la sua controparte Najla al-Mangoush. A seguire Mitsotakis incontrerà il presidente del Consiglio presidenziale libico, Mohamed al-Menfi prima di fare un passaggio presso l’ambasciata greca in Libia.