Myanmar: l’esercito spara contro un corteo di operatori sanitari – Secondo il portale Mizzima News, decine di operatori sanitari si sono riuniti a Mandalay (Myanmar), la seconda città del Paese, per protestare contro la giunta militare, ma le forze di sicurezza si sono disperse, aprendo il fuoco e ferendo diverse persone.
Il numero dei possibili decessi o il numero esatto dei feriti è ancora sconosciuto, la brutalità delle forze di sicurezza ha portato a severe critiche e sanzioni da parte dell’Unione Europea e di paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito ed il Canada.
Secondo i dati dell’Associazione di assistenza ai prigionieri politici (AAPP), almeno 714 persone sono morte a causa della repressione militare, mentre più di 3.000 persone sono state arrestate, tra cui il leader del governo deposto e vincitore del Premio Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi.
L’esercito birmano ha giustificato il colpo di stato con presunte frodi elettorali nelle elezioni dello scorso novembre, nelle quali ha vinto il partito dell’ex leader civile Aung San Suu Kyi, 75 anni, ritenute legittime dagli osservatori internazionali.