Myanmar: UE espande le sanzioni contro i militari e le aziende – La UE ha ampliato le sue sanzioni contro i leader militari del Myanmar e le società controllate dall’esercito per l’aggravarsi della crisi dopo che i leader dell’esercito hanno deposto il governo eletto.
In una nota la UE ha dichiarato: “La decisione odierna è un segno dell’unità e della determinazione dell’UE nel condannare le azioni brutali della giunta militare, e mira a effettuare un cambiamento nella leadership della giunta”.
Le ultime sanzioni del Consiglio dell’Unione Europea si accodano a quelle già emesse da parte degli Stati Uniti, Gran Bretagna e altri governi. L’economia del Myanmar è già in crisi, aggravata dalla pandemia di coronavirus e dal movimento civile di massa sorto in seguito al colpo di stato del 1 febbraio contro la presa di posizione delle forze di sicurezza dell’esercito che stanno violando i diritti umani.
L’UE aveva già un embargo sulle vendite al Myanmar di armi e attrezzature che possono essere utilizzate per la repressione interna; un divieto di esportazione di beni a duplice uso per l’uso da parte delle forze armate e della guardia di frontiera; restrizioni all’esportazione di apparecchiature per il monitoraggio delle comunicazioni che potrebbero essere utilizzate per la repressione interna e divieto di addestramento militare e cooperazione militare con l’esercito.
L’Associazione delle Nazioni del Sudest asiatico – che questo mese sta tenendo un vertice sul Myanmar – mantiene una politica di “non interferenza” nelle vicende politiche e ha respinto l’idea di imporre sanzioni contro la giunta.
L’ex Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon lunedì ha esortato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ad agire immediatamente per fermare la violenza e proteggere i civili. Finora, il Consiglio non ha intrapreso tale azione, che verrebbe probabilmente bloccata da Cina e Russia.
Redazione