Le forze di sicurezza iraniane avrebbero minacciato di uccidere il fratello di Navid Afkari, campione iraniano di lotta, giustiziato per aver partecipato a manifestazioni anti-regime.
“Dopo aver giustiziato l’atleta innocente Navid Afkari per aver protestato, le autorità della Repubblica islamica dell’Iran hanno ora minacciato di giustiziare suo fratello Vahid, tuttora incarcerato se non accetterà di fare confessioni forzate. La sua vita è in pericolo”. Lo ha detto Masih Alinejad, nota attivista iraniana per i diritti umani e tra i fondatori della campagna United for Navid.
Navid Afkari era stato arrestato nel 2018 insieme ai suoi fratelli Vahid e Habib per la loro partecipazione alle proteste contro il regime. Secondo Teheran Navid avrebbe ucciso un agente di polizia, cosa che il lottatore ha sempre negato con veemenza fino alla sua esecuzione nel 2020.
“Non c’è un solo brandello di prova in questo maledetto caso che dimostri che sono colpevole”, aveva detto Navid, 27 anni, poco prima della sua impiccagione, aggiungendo che i giudici del regime “stanno cercando un collo per la loro corda”.
La sua uccisione, nonostante gli appelli diretti del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) alla misericordia, è stata pesantemente condannata dalle organizzazioni sportive, dai governi, dai gruppi dissidenti e dall’opinione pubblica in generale.
Dei fratelli di Navid, Vahid è stato condannato a 54 anni dietro le sbarre e Habib è stato condannato a 27 anni per il loro ruolo nelle manifestazioni. Entrambi hanno ricevuto anche un’ulteriore punizione di 74 frustate, hanno subito torture e sono stati relegati in isolamento mentre erano in prigione. Il quarto fratello del trio, Saeed, ha twittato che i suoi fratelli si sono lamentati di “isolamento, percosse e minaccia di omicidio da parte di due alti funzionari della Repubblica islamica”. Saeed Afkari ha aggiunto: “Dopo 228 giorni, si è svolta una sessione informale di interrogatorio solo in presenza di Vahid. L’interrogante non ha dato il permesso di accedere al fascicolo, al video delle percosse, e l’isolamento continua ancora”.
L’Iran ha affrontato a lungo pesanti critiche per il suo sistema giudiziario opaco e ingiusto. Ad aprile, un gruppo di atleti e attivisti per i diritti umani ha presentato una petizione al CIO per sanzionare l’Iran per aver violato i “valori olimpici”. Tra coloro che si battono per le sanzioni c’è la campagna United for Navid, che ha criticato Teheran per aver costretto i suoi atleti a perdere intenzionalmente partite che, in caso di vittoria, avrebbero visto gli atleti iraniani gareggiare contro atleti israeliani.
Di Laila Maher