La Banca Centrale del Libano, in una nota ha dichiarato che “sta attualmente negoziando con le banche libanesi un meccanismo in base al quale le banche inizierebbero gradualmente a dare, ai propri clienti, accesso ai depositi in tutte le valute”.
Il Libano è afflitto da un anno e mezzo da una crisi economica e finanziaria senza precedenti, segnata da un prosciugamento della liquidità in dollari e da una storica svalutazione della sua moneta.
Dopo aver gradualmente abbassato il tetto per i prelievi in dollari e quindi vietato tutti i trasferimenti all’estero, le banche libanesi hanno completamente congelato i prelievi in valuta estera a partire dal mese di marzo 2020.
I titolari di questi conti possono accedere a questo denaro solo convertendolo in sterline libanesi e ad un tasso di cambio molto inferiore a quello del mercato nero.
Il dollaro è attualmente scambiato sul mercato nero a oltre 12.500 sterline per dollaro, contro un tasso bancario di 3.900 sterline e un tasso ufficiale di 1.507 sterline.
Questa situazione ha colpito particolarmente i piccoli e medi risparmiatori.
La banca centrale prevede di lanciare il suo progetto “dal 30 giugno”, con uno spread su un periodo la cui durata non è stata resa nota. Con un avvertimento: verrà applicato solo “previo ottenimento della copertura legale”.
Secondo una fonte interna alla BDL, si tratta di “adozione da parte del Parlamento di una legge sul controllo dei capitali”, un progetto che è rimasto a lungo lettera morta.
La situazione socioeconomica in Libano, senza governo dall’agosto 2020, continua a deteriorarsi. Oltre il 50% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, mentre l’inflazione ha superato il 140% nel 2020.
Redazione