È stato arrestato, con l’accusa di incitamento alla violenza, l’imam di Lod, città che il mese scorso è stata l’epicentro degli scontri tra Israele ed arabi israeliani. Lo riporta il Times of Israel spiegando che l’imam della Grande Moschea di Lod, Sheikh Yusuf Albaz di 63 anni, è stato arrestato per aver diffuso sui social media alcuni post che esortavano a compiere atti violenti contro la polizia.
Solo due giorni fa il religioso ha infatti postato sui social un video che mostrava l’uccisione di agenti di polizia da parte di due uomini a cui era stata fatta una multa. ”Il modo migliore per affrontare un’ingiustizia”, è stato il commento dell’imam. Sempre sui social, Sheikh Yusuf Albaz ha definito Israele ”uno stato nemico” e in precedenti post aveva augurato ”la morte” alla ”occupazione sionista”.
Secondo il quotidiano Haaretz, la polizia israeliana si sta preparando alla possibilità che l’arresto di Albaz scateni una nuova ondata di violenze. L’avvocato dell’imam, Rais Abu Saif, ha detto che Albaz ha avuto contatti con la polizia negli ultimi giorni e che mai gli agenti lo hanno accusato direttamente di incitamento alla violenza. ”Gli è stato chiesto di rivolgere appelli alla calma, cosa che ha fatto”, ha detto il legale. ”La polizia ha arrestato lo Sheikh per i sermoni che ha tenuto e perché è decisamente sotto pressione da parte di estremisti”, ha aggiunto l’avvocato.
Un palestinese di 16 anni, Ahmad Shamsa, è morto questa mattina per le ferite riportate nella notte, quando un soldato israeliano gli ha sparato vicino all’avamposto di Evyatar in Cisgiordania. Lo riporta il Times of Israel spiegando che l’adolescente palestinese è stato colpito dopo aver lanciato un ordigno contro i militari israeliani durante una protesta. E’ deceduto in un ospedale di Nablus, dove era stato trasferito con ferite alla testa.