Tunisia: il Parlamento chiede le dimissioni di Ghannouchi e Al-Mashishi

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tunisia - Meshichi e Ghannouchi

Nell’ambito di una road map per uscire dalla crisi tunisina il Blocco Democratico, composto da 38 deputati, ha chiesto le dimissioni del Presidente del Parlamento Rashid Ghannouchi e del Primo Ministro Hicham Al-Mashishi, in vista della risoluzione della soffocante crisi politica che sta attraversando la Tunisia per il sesto mese consecutivo.

Oggi il capo del Blocco Democratico, Mohamed Ammar, ha ritenuto che la Tunisia stia attualmente vivendo la sua “crisi economica, sociale, sanitaria e politica più oscura”, proponendo a quella che ha definito gli attori politici una “road map per superare queste crisi”.

Questa “road map” che Ammar ha presentato sulla sua pagina Facebook, supererebbe le dimissioni di Al-Mashishi, proponendo tre nomi tra cui scegliere il Presidente Qais Saeed  come “la figura più capace per formare un mini-governo politico la cui priorità è un’economia sana”.

La seconda richiesta più rilevante nella mappa proposta è quella delle dimissioni del leader del movimento di Ennahda, Rashid Ghannouchi, dalla presidenza del Parlamento, a condizione che la Camera dei Rappresentanti si dedichi nel prossimo periodo a “modificare il sistema elettorale e politico”.

Le percezioni del blocco democratico di opposizione, composto da rappresentanti della Corrente Democratica e del Movimento Popolare, si incrociano con la richiesta di Saeed di “includere il cambiamento del sistema politico e del sistema elettorale nell’agenda del dialogo nazionale”, che il Sindacato ha chiesto dalla fine dello scorso anno.

È interessante notare che il segretario generale del sindacato, Noureddine Taboubi, ha confermato in una dichiarazione alla fine della scorsa settimana che: “Saeed ha improvvisamente ritrattato la sua accettazione della sopravvivenza del governo Al-Mashishi in cambio di 4 ministri”, spiegando che “ha rinnovato con tutti i suoi membri l’appello alle dimissioni del governo” per “l’emergere di nuovi sviluppi”, riferendosi al rilascio da parte della magistratura del capo del partito Cuore della Tunisia, Nabil Karoui, un alleato di Ennahda.

Redazione

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