Tunisia – Abir Moussi, capo del Partito Costituzionale Libero in Tunisia, ha detto che il suo Paese sta attraversando una crisi che minaccia la stabilità a causa dei Fratelli Musulmani, e si aspetta una decisione del presidente tunisino Kais Saied per ritenerli responsabili.
Venerdì sera, ha rilasciato un’intervista ad un canale satellitare egiziano, dicendo che la Tunisia ha una “crisi costituzionale per le cattive condizioni economiche, politiche e sociali a causa del governo della Fratellanza“. Abir Moussi, ritiene che questa crisi costituzionale “preoccupa tutti e minaccia l’esistenza e la stabilità dello Stato”, affermando: “Stiamo aspettando una decisione del Presidente della Repubblica per porre fine ai Fratelli Musulmani, ritenerli responsabili e tornare a riportarli alla loro dimensione normale, in modo che la Tunisia possa riprendersi”, inoltre, il suo partito resisterà e lavorerà per portare la questione nelle mani del popolo.
Tre blocchi parlamentari (il Blocco Democratico, il Blocco Riformista e il Blocco Viva Tunisia) hanno accusato, giovedì, di dittatura il presidente del parlamento tunisino, il leader del movimento Ennahda, Rashid Ghannouchi. Hanno anche accennato al boicottaggio dei lavori delle sessioni parlamentari generali, chiedendo un seguito giudiziario ai due deputati che pochi giorni fa hanno aggredito violentemente il capo del Partito Costituzionale.
È interessante notare che, mercoledì scorso, Moussi è stata oggetto di due attacchi all’interno dell’aula plenaria del parlamento, sia dal deputato Sahbi Samara che dal capo del blocco della “Coalizione della dignità”, Seif El-Din Makhlouf (alleato di Ghannouchi), suscitando diffuse polemiche nel paese.
Da mesi, la Tunisia è testimone di una forte divisione politica e diverse critiche al movimento Ennahda, con un forte calo percentuale di sostegno e fiducia nel suo leader, Rashid Ghannouchi, come hanno dimostrato gli ultimi sondaggi di opinione nel Paese.