Libano – Due ospedali pubblici in Libano hanno minacciato di chiudere i battenti da giovedì 15 luglio, se i funzionari non riusciranno a erogare forniture, fondi e materiali urgenti mentre il settore sanitario si avvicina al collasso.
Il Libano è stato colpito da una crisi finanziaria, economica e monetaria senza precedenti che ha spazzato via i risparmi di una vita insieme ad una paralizzante crisi di liquidità.
L’ospedale governativo Shahar Gharbi, situato nel cuore del distretto di Aley, ha annunciato martedì che smetterà di ricevere pazienti a partire da giovedì.
Un membro dell’amministrazione dell’ospedale ha dichiarato ad Arabnews: “Stiamo affrontando crisi dopo crisi. Carenza di carburante, carenza di medicinali, latte per i neonati e salari insostenibili”.
La valuta nazionale ha perso oltre il 91% del suo valore dal mese di ottobre 2019, facendo precipitare il valore del salario minimo a circa 35 dollari al mese.
Anche l’0spedale Sibline Government Hospital, alla periferia sud di Beirut, sta affrontando lo stesso problema e il medico dirigente ha fatto eco alle preoccupazioni del membro dell’amministrazione dell’ospedale governativo Shahar Gharbi, dichiarando: “È una situazione estremamente difficile. Da domani chiuderemo”.
La scorsa settimana, l’Unione dei lavoratori ospedalieri governativi ha esortato i funzionari ad aumentare le loro indennità e pagare gli stipendi in ritardo a causa dell’aumento dell’inflazione e dell’insicurezza alimentare.
Nonostante l’urgenza della situazione, il Libano è senza un governo pienamente funzionante da otto mesi, con i negoziati bloccati in un pantano che ha visto i politici litigare per i portafogli di governo e le quote.
Secondo Save the Children, l’aumento della povertà ha portato ad un “drammatico aumento” del numero di bambini che perlustrano le strade cercando di raccogliere rottami metallici o di plastica, vendere benzina o fazzoletti.