Festa del Trono
22° anniversario dell’intronizzazione di Sua Maestà il Re Mohammed VI
Lettera dell’Ambasciatore di Sua Maestà il Re del Marocco a Roma SE Youssef Balla
Roma. Il 30 luglio il Regno del Marocco celebra la “Festa del Trono”, che quest’anno segna il 22° anniversario dell’intronizzazione di Sua Maestà il Re Mohammed VI, che Dio lo assista.
La celebrazione della Festa del Trono perpetua gli immutabili vincoli di fedeltà tra il popolo e il Sovrano, dell’unità dello Stato marocchino, incarna lo spirito fondatore della Nazione stessa e la fiducia in un futuro che risponda alle aspirazioni del popolo per lo sviluppo e la prosperità.
Simbolo della perennità dello Stato e difensore dei suoi valori fondanti, l’istituzione monarchica in Marocco è anche al centro dei processi di progresso e sviluppo del Paese. Ed è in tal senso che la Festa del Trono è anche un’opportunità per fare il punto sui risultati raggiunti sotto la Condotta Illuminata del Sovrano.
La reazione tempestiva e unitaria del Regno a questa lunga crisi pandemica testimonia la sua capacità di resistere agli urti e a risollevarsi ancora più forte. Ha dimostrato una capacità organizzativa e industriale accompagnata da meccanismi di sostegno economico fin dall’insorgere della pandemia l’anno scorso e grazie alla eccezionale campagna di vaccinazione il Marocco è collocato nella top 10 mondiale della popolazione vaccinata per numero di abitanti secondo l’OMS.
Inoltre oggi il Regno è entrato nella ristretta cerchia dei Paesi produttori del vaccino anticovid e di altri vaccini “Made in Marocco”, grazie all’illuminata guida di SM Re Mohammed VI, con l’obiettivo primario di garantire l’autosufficienza del Paese e di rifornire il continente africano e i vicini paesi del Maghreb.
Elementi che hanno permesso all’economia marocchina di ritornare rapidamente sull’onda della crescita pre-pandemia, con un tasso di crescita rivisto al rialzo dalla Banca Mondiale al 4,6% nel 2021, attestandosi in prima posizione tra tutti i paesi della regione del Medioriente e del Nord Africa.
Su questo fronte le riforme, i grandi cantieri e i progetti di strutturazione avviati dal Sovrano e finalizzati alla modernizzazione delle infrastrutture, della connettività e la preparazione di un clima degli affari favorevole hanno permesso al Regno di mostrarsi come una piattaforma di produzione e di investimenti competitivi e attraenti e di costituire un ponte verso il continente africano.
Per garantire un’equa distribuzione dello sviluppo e ridurre le disuguaglianze sia a livello dei territori sia dei diversi strati della popolazione, ma anche per rafforzare ulteriormente la competitività del tessuto produttivo nazionale e spingere il Marocco sulla via dell’emersione, Sua Maestà il Re ha lanciato il nuovo modello economico di sviluppo marocchino. Un modello concepito con l’obiettivo di porre il cittadino al centro del processo di sviluppo per far avanzare il Marocco sul cammino del progresso, di ridurre le disuguaglianze in ogni settore e di realizzare la giustizia. Deve compiere una triplice missione, come affermato da SM il Re nel 2019, ossia “di riaggiustamento, anticipazione , lungimiranza per permettere al nostro Paese di affrontare il futuro con serenità e sicurezza”, facendo affidamento sulle diverse conquiste realizzate dall’economia marocchina negli ultimi vent’anni.
Sostenibilità e centralità del cittadino è alla base della Generation Green 2020-2030, una strategia di sviluppo per il settore agricolo lanciata da SM il Re per rendere le attività agricole più redditizie e promuovere pratiche rispettose del clima per un’agricoltura sostenibile. Un modello che mira a consolidare i risultati degli ultimi dieci anni del Piano Verde, dando priorità all’elemento umano, all’agricoltura solidale, per far emergere una classe media agricola in grado di svolgere un ruolo importante nell’equilibrio socioeconomico dell’ambiente rurale. Una visione che sta mobilitando grandi investimenti e che si rivolge a quattro assi strategici, i giovani nel mondo rurale; i piccoli agricoltori; le donne rurali e la popolazione nelle aree isolate o montane.
D’altra parte il Marocco concepisce e realizza i suoi progetti di sviluppo con un approccio mirato all’integrazione regionale, in particolare nello spazio naturale del Marocco, che è il continente africano, ma anche euromediterraneo.
È in questo senso che Sua Maestà il Re ha avviato una politica africana basata sulla solidarietà attiva e sul co-sviluppo, per un’Africa solidale, prospera economicamente e socialmente.
A livello internazionale, il Regno continua ad agire come attore e contributore agli sforzi della comunità internazionale volti a consolidare la pace e la sicurezza nel mondo e ad affrontare le altre sfide trasversali nel mondo, nel quadro di un multilateralismo che il Regno desidera solidale, pragmatico.
La celebrazione della Festa del Trono che i nostri amici italiani condividono con noi ogni anno ci offre la felice opportunità di menzionare le relazioni marocco-italiane e la loro evoluzione. Legami storici di amicizia e cooperazione che traggono la loro forza dall’appartenenza comune all’area mediterranea e che si arricchiscono attraverso un’importante dimensione umana con la presenza di una forte comunità marocchina che contribuisce positivamente allo sviluppo economico e sociale del suo Paese di accoglienza.
Attraverso la ricchezza della sua doppia cultura e il suo contributo, questa comunità, la più importante fuori dal continente europeo, costituisce un reale vettore di riavvicinamento tra i popoli marocchino e italiano. La solidarietà mostrata da questa comunità nei confronti dell’Italia nella prova della pandemia di Covid 19 è stata una manifestazione concreta della forza di questi legami.
Per quanto riguarda lo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali, queste vengono continuamente mantenute attraverso lo scambio, il dialogo e la concertazione nonché attraverso continue iniziative volte a rafforzare un partenariato già solido e ricco.
Ed è nel quadro di questa continua dinamica che le relazioni bilaterali hanno recentemente compiuto ulteriori notevoli passi in avanti dopo la firma della dichiarazione sul “Partenariato Strategico Multidimensionale” del 2019.
Oltre a sancire il carattere di “Paesi alleati” e rafforzare il dialogo strategico tra i due Paesi, questo nuovo quadro consentirà anche di adattare la cooperazione a nuove realtà nazionali, e soprattutto di portare il partenariato in tutti i campi a livelli ancora più elevati a beneficio delle varie componenti delle società marocchine e italiane.
A livello economico, questo sviluppo giuridico aprirà nuovi orizzonti per i settori privati dei due Paesi, già legati da eccellenti partenariati, attraverso l’esplorazione di nuove nicchie di cooperazione, in particolare offerte dai progetti di sviluppo che il Regno del Marocco sta vivendo.
Queste nuove opportunità di partenariato vantaggioso per entrambe le parti possono essere fruttuose non solo a livello bilaterale, ma anche in un quadro triangolare Marocco-Italia- Africa, in particolare poiché il continente africano trabocca di potenziale.
Siamo convinti che questo rapporto denso e solido tra i due Paesi sarà arricchito e rafforzato a beneficio delle due popolazioni amiche, ma anche di tutto il nostro spazio di vita comune, il Mediterraneo di cui il Marocco e l’Italia sono pilastri centrali e difensori ferventi.