Incendi emergenza planetaria: Grecia Turchia e California

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Incendi – Alok Sharma, presidente di Cop26: “Il cambiamento climatico sta mostrando il suo aspetto più feroce: nessun luogo è al sicuro dai sui effetti e non possiamo restare fermi a guardare”.

Grecia e Turchia in Europa, California e Bolivia nel continente americano e mezza Africa centro-meridionale sono alle prese con devastanti incendi in un anno in cui è sempre più palpabile l’emergenza dovuta ai cambiamenti climatici, mentre Alok Sharma, presidente di Cop26, ha anticipato all’Observer i risultati di un rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change che mostrerebbe che il mondo è sull’orlo di un potenziale disastro. “Dalla Siberia all’Europa, dal Canada alla California, il cambiamento climatico sta mostrando il suo aspetto più feroce: nessun luogo è al sicuro dai sui effetti e non possiamo restare fermi a guardare”, è l’allarme più recente lanciato dal Wwf opsservando che “la frequenza, l’estensione e l’intensità degli incendi sono aumentati enormemente nell’ultimo secolo: la stagione degli incendi sta diventando più estrema e più lunga, nella misura del 15% negli ultimi 50 anni, alimentata da lunghi periodi di caldo estremo e poca pioggia”.

In Grecia centinaia di vigili del fuoco sono impegnati in una lotta disperata contro i roghi che sull’isola di Evia (la seconda più grande del Paese) a Nord-Est di Atene, hanno carbonizzato vaste aree di pineta, distrutto case e costretto all’evacuazione di residenti e turisti. Emergenza anche nel Peloponneso, a sud-ovest della capitale e in un sobborgo settentrionale di Atene.

Grecia Turchia stanno combattendo incendi devastanti da quasi due settimane mentre la regione ha registrato la peggiore ondata di caldo degli ultimi decenni, che gli esperti hanno collegato al cambiamento climatico. In Grecia le vittime dei roghi sono finora due.

Più grave il bilancio in Turchia, dove otto persone sono state uccise dalle fiamme che hanno devastato la costa meridionale, causando anche decine di ricoveri in ospedale. Le temperature in Grecia sono rimaste molto elevate anche nel fine settimana, mentre la pioggia ha portato un po’ di sollievo in Turchia.

In California la terra dei vulcani, dei parchi e della corsa all’oro lungo le distese aride che dalla Sierra Nevada declinano verso il Pacifico sono un immenso braciere. Il vecchio West dei pionieri viene divorato da quello che è diventata l’ennesima tragedia ambientale.

In tre settimane il Dixie Fire, come viene chiamato, è diventato prima il più grande focolaio del 2021 e poi il terzo incendio più esteso nella storia dello Stato. E sta sfuggendo al controllo: solo il 21 per cento è stato contenuto. Le autorità stanno cercando cinque dispersi mentre sono più di 180 mila gli ettari di terreno distrutti in quattro contee.

È di oggi la notizia che in Bolivia gli incendi boschivi quest’anno hanno distrutto quasi 150 mila ettari di terreno nel dipartimento orientale di Santa Cruz. Come nel vicino Brasile, in questo caso ad aggravare la situazione è la diffusa deforestazione. Solo nei primi giorni di agosto sono stati segnalati 831 incendi, per un totale quest’anno di 15.555. Il rapporto in uscita domani “sarà la prova più lampante che il comportamento umano sta accelerando in modo allarmante il riscaldamento globale ed è per questo che la COP26 non può fallire”, ha detto Sharma parlando dell’appuntamento in programma a Glasgow a novembre. “Non possiamo permetterci di aspettare due, cinque o 10 anni: questo è il momento di agire o saremo fuori tempo massimo”, ha avvertito.

Agi

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