La Turchia è salita nell’indice di miseria ed ha raggiunto la vetta del Global Misery Index, il punto più alto dell’indice negli ultimi anni con una media di 32,2 punti sulla situazione economica del cittadino medio turco.
Il rapporto preparato dal gruppo parlamentare del Partito popolare repubblicano ha indicato che la Turchia ha raggiunto il punto più alto negli ultimi anni e si prevede che aumenterà ulteriormente nel prossimo periodo.
Secondo il quotidiano Sozju, il rapporto mostra che il costo della vita sta aumentando in modo incontrollabile e il governo e la banca centrale non stanno facendo nulla.
L’indice di miseria è la somma di disoccupazione ed inflazione (13,2% + 18,95%), in altre parole, l’inflazione e il costo della vita continuano ad aumentare in maniera incontrollata.
Il tasso di inflazione è salito all’1,8 per cento nel mese di luglio di quest’anno. Si tratta del più alto tasso di aumento dei prezzi al consumo negli ultimi 20 anni. Il tasso di inflazione annuale ha raggiunto il 18,95%, il più alto tasso di inflazione annuale degli ultimi 27 mesi.
Il tasso di disoccupazione reale è rimasto al 27,4%, mentre il tasso di disoccupazione ufficiale è diminuito. Secondo questo tasso dell’Autorità di statistica, il numero effettivo di disoccupati in Turchia è di 9,7 milioni, compresi quelli che lavorano con lavoro temporaneo e cercano un’occupazione per poter lavorare a lungo termine e i disoccupati che non cercano lavoro perché non hanno speranza di trovarlo.
Il rapporto ha indicato che l’aumento annuale dei prezzi della spesa alimentari è stato pari al 24,92% e costituiscono la maggior parte delle spese a cui i consumatori devono destinare la maggior quantità di denaro. Questo tasso, che mostra la media in Turchia, raggiunge il 35% per i poveri. L’aumento annuale dei prezzi nel settore dei trasporti ha raggiunto il 24,6%, al secondo posto nella spesa dei consumatori con un tasso del 15,49%.
L’aumento dei prezzi alla produzione del 44,92% ha indicato che si prevede che un forte tasso di inflazione si rifletterà sui prezzi al consumo, in altre parole, sulla popolazione. Si prevede che un aumento del 27% dei prezzi alla produzione si rifletterà sui prezzi al consumo.