Lieto fine per la giovane regista Saharaa Karimi, che qualche giorno fa aveva ripreso in video la sua fuga dai Talebani per le strade di Kabul: è riuscita ad uscire dalla città. Lo ha annunciato su Twitter martedì 17 agosto, ringraziando coloro che glielo avevano consentito (Wanda Hyricova della “Slovak Film and TV Academy”; il governo ucraino ed in particolare l’ufficio del presidente e ministro degli Esteri; l’ambasciata e il governo turchi e l’ambasciata della Slovacchia in Iran). Ha aggiunto che hanno salvato altre 11 persone. Hashtag #alive and safe.
Prima di andarsene dalla capitale afghana, aveva postato un appello a favore per suoi conterranei e colleghi. “I Talebani – aveva avvertito – sono sempre gli stessi, la loro idea di società e feudale e patriarcale calpesta prima i diritti delle donne”.
“Negheranno i diritti delle donne – aveva continuato – saremo respinte nell’ombra delle case e le nostre voci saranno ridotte al silenzio. Quando i talebani sono stati al potere, nel passato, le ragazze non potevano andare a scuola. Oggi ce ne sono nove milioni sui banchi. In poche settimane i Talebani hanno già distrutto molti istituti, e già due milioni di ragazze sono state nuovamente espulse”.
“Tutto quello per cui ho lavorato duramente come film-maker nel mio paese sta per essere distrutto. Prendendo il potere metteranno al bando ogni forma d’arte (…) nelle scorse settimane hanno massacrato la nostra gente, hanno rapito bambini, hanno venduto bambine come spose…”.
Alessandra Boga