L’Afghanistan rischia un “catastrofe assoluta” dal punto di vista umanitario. A dirlo è anche l’Onu, nella persona dell’irlandese Mary-Ellen McGroarty, direttrice nazionale per l’Afghanistan del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (PAM). Intervistata a Kabul dal periodico britannico domenicale “The Observer”, sottolinea il pericolo che a breve la popolazione arrivi a soffrire ancora di più la fame, una grave crisi economica, medica e la perdita della casa. Perciò serve “un’azione rapida e coordinata” da parte della comunità internazionale assolutamente entro le prossime 6 – 7 settimane, anche perché poi arriverà la neve e l’accesso degli aiuti sarà più difficile.
Prima del ritorno dei Talebani al potere, continua la McGroarty, “un afghano su tre era già in crisi di fame, con oltre due milioni di bambini a rischio di malnutrizione.” La situazione si è aggravata con la siccità, il COVID e “l’ intensificarsi della guerra negli ultimi due mesi”. In questo periodo “oltre 500.000 persone” sono “sfollate, 250.000 delle quali da maggio”. Perciò è urgentissimo un cessate il fuoco.
A.B.